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Cronaca San Lazzaro di Savena

San Lazzaro, Conti registra figlio di una coppia gay: "Una questione morale"

Presenti anche anche Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema tra le prime a registrare anche famiglie non residenti, e  Maurizio Giancani, referente delle Famiglie Arcobaleno per Emilia-Romagna e Marche

Per la sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti, è "una questione morale", infatti ha registrato Noah, figlio di una coppia omogenitoriale, PierFilippo e Nino. 

"Fino a ieri Noah non esisteva: nessuna trascrizione del suo atto di nascita, nessuna residenza - si legge nella nota - Un fantasma nel nostro ordinamento. Nel nostro Paese i figli delle coppie omogenitoriali subiscono una contrazione dei loro diritti perché ad oggi l’unico strumento attraverso il quale un genitore intenzionale può riconoscere un figlio è quello dell’adozione in casi particolari, istituto giuridico assolutamente inidoneo sia perché nasce per disciplinare esclusivamente aspetti economici tra adottante e adottato sia perché per ottenere la pronuncia del tribunale passano anni". 

Insieme alla sindaca e alla nuova famiglia sanlazzarese, c’erano anche Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema tra le prime a registrare negli anni passati anche famiglie non residenti, e  Maurizio Giancani, referente delle Famiglie Arcobaleno per Emilia-Romagna e Marche.

"Non mi è stato possibile restare indifferente"

"Bisogna scegliere la strada che metta al centro i più fragili e cioè i bambini - dichra Conti - quella di prevedere per loro la massima tutela possibile, e cioè la doppia tutela genitoriale, così come previsto dalla nostra Costituzione. I bambini, da qualsiasi provenienza arrivino, meritano una speciale sensibilità e tutela in termini giuridici, etici, politici. Nella mia vita da sindaca ho più volte cercato di onorare i valori della nostra Costituzione e oggi non faccio nulla di diverso. Quando Pierfilippo e Nino mi hanno raccontato la loro storia, non mi è stato possibile restare indifferente". 

Oggi in Italia, osserva la sindaca "i figli delle coppie omogenitoriali subiscono una contrazione dei loro diritti che può condannarli per sempre a non avere tutele e a non poter far valere il proprio status di figli nei confronti di coloro che hanno deciso di farli venire al mondo. 
Questo perché ad oggi l’unico strumento attraverso il quale un genitore intenzionale può riconoscere un figlio è quello dell’adozione in casi particolari”, istituto giuridico assolutamente inidoneo sia perché nasce per disciplinare esclusivamente aspetti economici tra adottante e adottato sia perché per ottenere la pronuncia del tribunale passano anni, anni - continua - nei quali tutto può succedere, dalla morte del genitore biologico (che condannerebbe il bambino ad essere affidato agli assistenti sociali, ad una casa famiglia o a un istituto perché ancora non si è perfezionato il rapporto adottivo con il genitore intenzionale), fino alla morte del genitore intenzionale. In quest’ultimo caso, tra l’altro, il bambino perderebbe per sempre la possibilità di essere riconosciuto come figlio e non potrebbe nemmeno essere riconosciuto come erede, perché l’adozione può essere agita solo dall’adottante nei confronti dell’adottato e mai viceversa".

"Conforto morale nell'enciclica di Papa Francesco"

Non è solo una "riflessione giuridica - per Isabella Conti che è avvocata e quindi la considera - sempre prioritaria, mi è stata di conforto culturale e morale l’enciclica Amoris Laetitia di Papa Francesco le cui parole, al capitolo 8, non penso di male interpretare. In particolare la citazione 270 dall’Evangelii Gaudium evidenzia come da noi ci si aspetti che 'rinunciamo a cercare quei ripari personali o comunitari che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano, affinché accettiamo veramente di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo la forza della tenerezza. Quando lo facciamo, la vita ci si complica sempre meravigliosamente'. 
 

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