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Sant'Orsola: imbroglia su presenze, condannato medico

Gastroenterologo di fama internazionale fa strisciare il cartellino di ingresso al lavoro da un suo collaboratore mentre in realtà era assente da giorni. Condannati entrambi per truffa

Risultava in servizio, ma in realtà di lui non c'era neppure l'ombra: così è finito nei guai un gastoenterologo di fama internazionale collaboratore dell'ospedale Sant'Orsola Malpighi. A spalleggiare il medico, docente universitario convenzionato con l'Azienda ospedaliera bolgonese, è stato un suo collaboratore, che avrebbe 'strisciato' il cartellino del professore per la registrazione dell'orario di lavoro.

Il giudice monocratico di Bologna, Grazia Nart, li ha condannati entrambi (sei mesi per il docente e a quattro per il collaboratore) con l'accusa di concorso in truffa. Secondo quello che era il capo di imputazione, il docente avrebbe ricavato un ingiusto profitto, quantificato per le ore accertate di assenza in 1.240 euro, in danno della Azienda ospedaliera, che si era costituita parte civile. Ma in dibattimento sono stati riconosciuti solo cinque giorni (13 luglio, 15 ottobre, 12 e 15 novembre del 2004, e 21 gennaio 2005) con un ingiusto profitto minore.

LA DIFESA DEL LUNIMARE. "E' una decisione che non convince, ma capita anche con i giudici migliori" ha commentato l'avv. Armando D'Apote, che difende il professore. "Il mio assistito è uno scienziato di valore, conosciuto in tutto il mondo, che ha gestito con poca attenzione la timbratura del cartellino di presenza presso la clinica. Senonché il professore universitario non è un dipendente dell'Ospedale, non percepisce uno stipendio correlato alle ore di lavoro in ospedale, dove comunque ne svolge gratuitamente una infinità in più di quelle che li competono. E di certo non ha ricevuto da nessuno un centesimo in più di quanto gli spettava. Capisco però che non era facile accreditare di fatto l'idea che il docente universitario possa gestire in libertà i propri tempi ospedalieri. In diritto la questione è più semplice, sono certo che l'appello rimetterà i puntini sulle i".

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