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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sblocco licenziamenti, allarme sindacati: "Sistema deve tenere, rischio dumping contratti negli appalti"

All'indomani degli sicioperi indetti a livello nazionale nel settore, i sindacati fanno il punto sulle nuove iniziative da intraprendere di fronte al rischio di proceduere di licenziamento collettivo. Settore più esposto è l'indotto Automotive

"Vediamo dei rischi di unilateralità, soprattutto nelle periferie del tessuto produttivo". E cioè, che le aziende, soprattutto quelle piccole e lontane dalle grandi marche, cerchino di appoggiarsi a contratti nazionali definiti 'pirata', siglati da sindacati compiacenti, con costi del lavoro anche dimezzati, rispetto a quelli principali. 

Lo preconizzano per la metalmeccanica i sindacati confederali dell'area metropolitana, all'indomani degli scioperi con assemblee straordinarie di due ore, promossi a livello nazionale, per rispondere ai vari licenziamenti di massa che si stanno verificando un po' in tutto lo Stivale, seguiti allo sblocco dei licenziamenti da parte del governo.

A fare il punto con la stampa sul tema, sono Michele Bulgarelli di Fiom, Roberta Castronuovo di Fim-Cisl e Paolo Da Lan di Uilm.

"Diciamo che non è un caso che questa sia una regione che ha il Patto per il lavoro e per il clima ma vediamo dei rischi" analizza Bulgarelli, riferendosi alla tenuta delle relazioni sindacali tra confederali e omologhi dell'industria.

Al momento procedure collettive all'orizzonte sul territorio non ce ne sono ma, questo è l'avvertimento, a rischiare sono soprattutto le piccole aziende che lavorano per l'indotto dell'Automotive, settore fortemente in crisi nel dopo-Covid e fatto di tante piccole e medie industrie.

Il caso dell'azienda di Budrio: "Contratto pirata Low-cost con sigla compiacente, pronto il ricorso"

Anche se il clima di relazioni sindacali nel territorio provinciale non mostra cedimenti, a spot ci sono le prime avvisaglie di una dinamica che allarma i sindacati.

"Abbiamo un caso -continua Bulgarelli- su cui stiamo intervenendo unitariamente: si tratta di una azienda di Budrio con 20 dipendenti. La dirigenza aziendale ha annunciato che uscirà dal contratto dei metalmeccanici ufficiale per siglarne uno pirata" con una sigla minore, compiacente, con stipendi e tutele più ridotte rispetto al contratto principale di categoria. Questo, precisa il numero uno delle tute blu bolognesi, potrebbe avere "conseguenze nefaste per quei lavoratori" ma non solo. 

"Non è che può passare che a Bologna si fa questa scelta di uscita da un sistema" chiosa Bulgarelli, riferendosi alle storiche e consolidate relazioni industriali ufficiali, condensate a livello territoriale anche con intese come il Patto per il lavoro e per il Clima. Per questo "oggi i legali di Fim Fiom e Uilm stanno verificando la possibilità di un ricorso per comportamento antisindacale, una procedura d'urgenza a tutela dell'interesse collettivo". 

Su questo puntualizza anche Castronuovo, spiegando che ammettere l'esistenza di due contratti per lo stesso settore fa aumentare il rischio di "un dumping contrattuale, sia per le aziende che per i clienti di queste società" che in un settore dell'Automotive, già pesantemente sotto tiro del Post-covid, diventerebbe molto pericoloso. 

Nel settore metalmeccanico si rischia di passare, aiutati anche con questi contratti depotenziati, attraverso "le esternalizzazioni -continua Castronuovo- e la riduzione delle tutele sindacali" sia "nella grande azienda che sposta pezzi di attività" sia che "nelle aziende che prendono l'appalto piuttosto che una fornitura" a dei prezzi più bassi, ma dove "il prezzo più basso è dato dalla disapplicazione del Ccnl, cosa che nel settore pubblico non è possibile nel settore privato si rischia".

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