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Cronaca Piazza Franklin Delano Roosevelt

Pubblica amministrazione in sciopero il 19 giugno: dalla sanità agli enti locali, stop di 24 ore

Mobilitazioni in tutta Italia. Usb in presidio a Bologna, in piazza Roosevelt. Alla base delle contestazioni il 'taglio agli enti, la mobilità selvaggia, il demansionamento in caso di esubero, il mancato rinnovo economico dei contratti e la mancanza di tutela dei lavoratori"

Sciopero generale dalla Pubblica Amministrazione e delle società partecipate ed esternalizzate che erogano servizi pubblici, il prossimo 19 giugno .
Lo sciopero è indetto per la riapertura dei contratti economici, la stabilizzazione dei precari, contro la “riforma” della P.A., la mobilità selvaggia, l’attacco ai diritti sindacali; per la reinternalizzazione dei servizi e del personale; per una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini e non delle imprese.

Lo sciopero sarà di 24 ore ed avrà la seguenti modalità:
Agenzie Fiscali, Enti Locali, Ministeri, Parastato (tra cui, Inps, Inail, Aci, Cri), Presidenza del Consiglio, Ricerca, Scuola, Università - intera giornata, con i servizi minimi essenziali previsti dagli accordi di settore.
Sanità - da inizio del primo turno del giorno 19 a fine dell’ultimo turno dello stesso giorno, con i servizi essenziali garantiti dai contingenti minimi.
Vigili del Fuoco - settore operativo, dalle ore 10.00 alle ore 14.00; amministrativo  e informatico, intera giornata.
Società che erogano servizi pubblici – intera giornata. Dove è previsto lavoro a turni, da inizio del primo turno del giorno 19 alla fine dell’ultimo turno, anche se ricadente nel giorno successivo, con variazioni relative ai singoli regolamenti aziendali.

MOBILITAZIONE A BOLOGNA. Le manifestazioni sono organizzate sul piano regionale. A Bologna presidio in Piazza Roosevelt alle ore 10. “Con la riforma della P.A. di venerdì 13 giugno il governo Renzi mostra il suo vero volto autoritario e cinico, presentando a tutti il conto degli 80 euro che pochi hanno visto – così affonda l’Usb Emilia Romagna -Non è vero che la riforma manca di organicità, è anzi fin troppo chiaro il suo obiettivo: cancella i diritti dei lavoratori, il welfare, i servizi e riduce la Pubblica Amministrazione a sportello gratuito per le imprese.Cosa più grave: non c’è nessun impegno per il rinnovo economico dei contratti, bloccati dal 2009 e destinati ad esserlo ancora per molti, molti anni. Le retribuzioni di 3,3 milioni di lavoratori pubblici sono tornate al livello di 30 anni fa, l’ingiustizia resta.”

Secondo il sindacato di Base “i lavoratori del pubblico impiego sono l'agnello sacrificale di questa operazione, in alcuni tratti ammantata da una vecchia ma sempre efficace demagogia populista e che  di buono non ha proprio niente.”
Alla base degli attacchi il ‘taglio agli enti, la mobilità selvaggia, il demansionamento in caso di esubero, il mancato rinnovo economico dei contratti e la mancanza di tutela dei lavoratori.”

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