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Tper, Sciopero nelle mense contro tagli ed esuberi | VIDEO

Lo sciopero di oggi, per tutto il turno, è stato proclamato sia da Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil che dall'Usb

"Sono un esubero", racconta Rita: è una delle lavoratrici dei servizi ristorativi di Tper che oggi sono in sciopero contro i tagli collegati al cambio d'appalto che scatterà il 26 febbraio, trasferendo da Elior e Felsinea la gestione delle mense e dei bar che a Bologna servono i dipendenti della società di trasporti. Rita, che è anche Rsa di Tper, stamattina ha partecipato insieme alle colleghe e ai colleghi al presidio che si è svolto davanti alla sede Tper di via Saliceto.

Lo sciopero di oggi, per tutto il turno, è stato proclamato sia da Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil che dall'Usb. Nell'appalto sono coinvolte in tutto 28 persone "e abbiamo già due esuberi dichiarati tra i cuochi. Dopodiché c'è un taglio dichiarato del monte ore del 50% delle addette mensa", spiega Elisa Carlucci della Filcams. Questo perché "Tper ha richiesto un cambio di servizio, chiedendo che le mense non lavorino più direttamente nei posti di produzione- continua Carlucci- ma che vengano consegnati dei pasti veicolati, quindi preparati in una mensa centralizzata".

Questo, per gli addetti, "vuol dire perdere un posto di lavoro che hanno da più di vent'anni o vedere il proprio monte ore abbattuto. Vi prego di capire che queste lavoratrici- sottolinea la sindacalista- sono nuclei monogenitoriali che già così fanno fatica ad arrivare a fine mese. Lavoratrici di più di 50 anni che faticano ad immaginare di potersi ricollocare nel mondo del lavoro".

Raffaella, ad esempio, racconta di essere impiegata da 20 anni nella mensa di via Saliceto: "Mi vogliono tagliare le ore da 27 a 20". Loredana, invece, fa la cuoca in Tper da 22 anni: "La proposta di Felsinea è portarmi da 40 a 30 ore e con uno spostamento di deposito". Carla, tre figli, lavora da sei anni nel deposito Due Madonne: "Ho 20 ore settimanali e vogliono ridurmele a 17". Alla luce di queste situazioni, "abbiamo bisogno che Tper e Felsinea si assumano la responsabilità sociale del fare impresa", è l'appello di Carlucci: "Non possiamo pensare che un cambio d'appalto sia sempre un gioco al ribasso e che gli ultimi della catena costantemente vedano togliersi e ledere i propri diritti".

Quella di oggi, dunque, "è una prima mobilitazione che mettiamo in campo. Speriamo di avere a breve un nuovo incontro sindacale- aggiunge Carlucci- con delle proposte che permettano a queste lavoratrici di continuare a vivere dignitosamente, se così non fosse non escludiamo nuove mobilitazioni".

Lo stato di agitazione di Filcams e Uiltucs, quindi, rimane aperto. Lo stesso vale per l'Usb, che ha proclamato una giornata di sciopero per oggi e non esclude di fare lo stesso già domani e nei giorni successivi. Tper "gestisce questi appalti come un assedio in stato di guerra: fa veramente macerie di diritti e di salari", attacca Fabio Berretta dell'Usb durante il presidio. "Riteniamo sia stato violato il protocollo appalti del Comune.

Una società partecipata non può improvvisare un cambio di appalto di questo tipo", continua il sindacalista: "Per l'ennesima volta, dopo le biglietterie e la meccatronica dei depositi, ci ritroviamo in una situazione di instabilità e di incertezza per lavoratrici e lavoratori che svolgono un servizio in funzione del trasporto pubblico locale della città. Chiederemo conto agli amministratori e siamo pronti a stare al fianco dei lavoratori e di ogni loro determinazione per raggiungere il risultato di stabilizzare tutti nel miglior modo possibile". (Dire)

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