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Domenica, 28 Aprile 2024

Spaccio in Bolognina, monito del questore: "Quelle cantine trascurate, usate nei condomini dai pusher" VIDEO

Aumentano i controlli nella zona di via Albani, mentre sono in corso approfondimenti sulla situazione di alcuni scantinati. I mal di pancia in questura: "Diversi provvedimenti cautelari fermi in tribunale"

Una rete di cantine e scantinati, nelle disponibilità di spacciatori e consumatori di sostanze, forse con la compiacenza di proprietari e inquilini. E' questo il quadro che si starebbe delineando dietro alla riemersione dello spaccio di droga in Bolognina, oggetto da qualche giorno di controlli della polizia, tra Squadra mobile ed agenti in borghese.

A mettere l'accento sulle attività in corso in questi giorni è stato lo stesso questore di Bologna Isabella Fusiello, che ha spiegato come da subito dopo le prime segnalazioni i poliziotti si siano mossi per contrastare il fenomeno, che risente anche dello svuotamento della città per il periodo estivo.

Spaccio in via Albani: approfondimenti e controlli in corso

"Anche oggi -commenta Fusiello- è in campo un servizio mirato per contrastare la presenza di soggetti intenti allo spaccio di droga, anche se in parallelo dobbiamo capire anche dove sono i luoghi di ritrovo, stoccaggio e di consumo di queste sostanze. E si parla di cantine...". Proprio nei giorni scorsi, si viene a sapere, un consumatore è stato trovato dentro una cantina di uno dei palazzi prospicienti a via Albani che con un paio di altre (via Tibaldi soprattutto) vede di più la presenza di soggetti dediti allo spaccio, soggetti che poi si fanno rivedere anche in un altro quadrante delicato della città: piazza XX settembre.

"Chiediamo aiuto anche ai cittadini e ai residenti -continua Fusiello- perché dobbiamo capire se questi locali hanno o meno un proprietario o un inquilino, o un possessore. Nel caso potremmo ricorrere anche alla richiesta al pm di un sequestro preventivo come ambiente dove si consuma un reato".

Un certo riserbo trapela nel rivelare troppi dettagli, ma sembra che in corso di sia almeno una indagine legata appunto allo spaccio in scantinati e cantine, lontano da occhi indiscreti e -forse- anche della complicità di proprietari e inquilini. Non sarebbe la prima volta infatti che qualche pusher viene trovato a pagare i possessori di locali -solitamente persone a bassissimo reddito, talvolta esse stesse tossicodipendenti- per il 'nolo' dei muri dove poter tranquillamente condurre affari illegali.

Problemi con le carte giudiziarie: arresti sfumati?

Il questore pone poi l'accento anche su un particolare legato a questo tema: "Giacciono in tribunale -incalza il questore- una ventina di richieste di custodia cautelare da parte della Squadra mobile. Sono tuttora pendenti e non evase dagli uffici: certo che se dovessero essere evase in senso positivo, questo darebbe una considerevole risposta a quello che chiedono i cittadini della zona, e non farebbe loro percepire una sensazione di impunibilità". 

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