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Cronaca

Stop ripetuti per il People Mover, Fdi: "Comune in silenzio, si faccia sentire con gestore"

L'opposizione in consiglio e Regione attacca dopo la serie di stop della monorotaia

Nuovo stop oggi per il People Mover, la monorotaia di collegamento tra aeroporto e stazione di Bologna, per "non meglio precisati problemi tecnici che da troppo tempo si stanno susseguendo".

A puntare il dito sono i due capigruppo di Fratelli d'Italia in Comune e in Regione, Francesco Sassone e Marco Lisei, che tornano a sollevare "perplessità sulla qualità e funzionalità dell'infrastruttura costata oltre 100 milioni di euro, di cui 27 finanziati dalla Regione e che tra i suoi soci vede anche Tper".

Il tutto, contestano Sassone e Lisei, avviene "in un assoluto e assordante silenzio del Comune che nulla fa e nulla dice sui continui stop di quella che doveva essere un'infrastruttura futuristica e di grande utilità per la città ma che ad oggi, oltre ad essere una infrastruttura rumorosa è soprattutto costosa per i bolognesi".

Nel 2021, infatti, il People Mover "ci costerà 1,5 milioni di euro- denuncia Fdi- poichè non sarà raggiunto il numero minimo di passeggeri utile oltre il quale il Comune è tenuto a integrare, coi soldi dei bolognesi, il mancato introito per il concessionario", a cui Palazzo D'Accursio nel giugno scorso ha prolungato la concessione per altri tre anni.

"Il silenzio del neo sindaco Matteo Lepore su questi continui stop del People Mover non sono accettabili- attaccano Lisei e Sassone- il Comune deve pretendere dal gestore risposte chiare sulla effettiva funzionalità del mezzo. Non è più ammissibile che il Comune abdichi alle proprie funzioni di controllo e di ciò a pagarne il prezzo maggiore siano sempre i cittadini bolognesi". Allo stesso tempo, Fratelli d'Italia attacca il Comune anche per aver perso sei posizioni nella classifica delle città più green secondo Ecosistema Urbano 2021.

"Risultato di un'amministrazione fallimentare anche sui temi ambientali- attaccano i consiglieri Fdi- tra gli indicatori, sono evidenti le mancanze in termini di verde urbano, delle emissioni nell'aria e nella raccolta differenziata, nonostante gli sforzi imposti ai cittadini con la Carta Smeraldo".

Le politiche di Lepore, attacca Fdi, sono però "in continuità con quelle fallimentari di Merola" e si basano su "scelte ideologiche e sulla demonizzazione del trasporto privato, senza tenere conto della reale situazione della città, dimostrandosi a questo punto inefficaci per migliorare gli indici di sostenibilità ambientale". In tutto questo, sostengono gli esponenti Fdi, tram e Passante di mezzo "non miglioreranno la condizione ambientale di Bologna".

Fratelli d'Italia ricorda di aver "già ampiamente annunciato e previsto che Bologna sarebbe peggiorata in questa classifica, proponendo la piantumazione di 125.000 alberi nei prossimi cinque anni" per assorbire la CO2 e abbassare le temperature. "Questo farebbe crescere Bologna sia sotto l'aspetto del verde urbano che del miglioramento della qualità dell'aria cosa ovviamente ignorata, ma che oggi è ancora più urgente e necessaria", sostengono Lisei, Sassone e i consiglieri comunali Fdi Stefano Cavedagna e Manuela Zuntini. (San/ Dire)

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