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Cronaca

La storia di Viola: "Per strada dalla morte dei miei, sogno un lavoro e un computer"

Ospite del dormitorio Beltrame, accetta di raccontare come è finita in strada: "Ho perso il lavoro, i genitori e il fidanzato. Abbandonata a due anni da mia mamma, avevo trovato una bella famiglia, adesso lei non mi aiuta"

La chiamiamo Viola, visto che il suo nome è quello di un fiore altrettanto bello: ha voglia di raccontarsi, ma non vuole che si conosca la sua identità perchè è riservata e adesso pensa alla donna che sarà più che alla persona così duramente messa alla prova dalla vita.

A 48 anni, ospite da un paio di mesi del dormitorio Beltrame, gestito da Società Dolce per il consorzio L’Arcolaio, ripercorre le tappe salienti della sua vita: abbandonata dalla mamma quando aveva due anni (lasciata alla ruota dell'Ospedale dei Bastardini di via D'Azeglio), adottata da una coppia di genitori affettuosi e cari che purtroppo se ne sono andati per malattia qualche anno fa, fidanzata con un uomo con il quale viveva, ma che poi ha lasciato. 

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«Nel 2014 ho perso i miei genitori e sono rimasta sola al mondo. Per me è stato un trauma: la mia relazione era finita e ho perso anche il lavoro che avevo perchè l'impresa di pulizie per cui lavoravo ha chiuso sotto il peso della crisi - racconta Viola, nata a Bologna, città che non lascerebbe mai - dopo essere stata accolta dai centri "Rostom" e "Casa di Willy", adesso vivo qui al Beltrame e condivido una stanza con altre quattro ragazze». 

Hai detto che sei sola, ma è vero che hai conosciuto la tua mamma biologica? 

«Si è presentata alla mia porta quando ero solo una ragazzina che sapeva di essere stata adottata, ma che forse non era ancora pronta a incontrarla, soprattutto perchè poi sarebbe sparita di nuovo più e più volte. La vedo ancora perchè la vado a trovare spesso, ma continua a farmi soffrire: quando quattro anni fa sono rimasta senza un tetto e sono finita per strada non mi ha offerto ospitalità neppure per una notte». 

Come è successo? Cioè, come sei finita per strada?

«La mia vita è cambiata quando i miei genitori, che erano persone eccezionali, sono morti entrambi a causa di una malattia. Mi sono sentita persa e nello stesso periodo è finita anche la mia convivenza con un uomo e allora dalla provincia sono tornata a Bologna, ma non avevo più nulla. Lavoravo in una impresa di pulizie, ma a causa della crisi ha dovuto chiudere e così mi è mancato anche il sostentamento». 

Come stai lavorando per dare una svolta alla tua vita? Quali sono i tuoi sogni? 

«Sono stata inserita in un progetto dagli assistenti sociali e ho seguito dei corsi di informatica: ho imparato a usare vari programmi (mi piace tanto Excel!) e adoro usare il computer. Mi piacerebbe poter lavorare come impiegata e usare un computer, magari con il primo stipendio comprarmene uno tutto mio. Il mio sogno è trovare un lavoro, anche come badante o addetta alle pulizie, e magari tornare ad avere una casa». 

E intanto, come trascorri le tue giornate? 

«La mattina mi seglio presto e vado in biblioteca. Lì posso stare al computer e navigare su internet: guardo le offerte di lavoro e ho anche preparato un curriculum per candidarmi, ma fino ad ora non ho trovato niente. A pranzo mangio in una delle mense dei poveri della città e poi la sera rientro al Beltrame intorno alle 19, guardo un po i televisione, faccio la doccia e poi a letto». 

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Gli ultimi anni sono stati difficili, riesci a trovare comunque qualcosa di positivo?

«Le persone che mi hanno seguito nelle strutture dove sono stata ospite. Adesso non so per quanto tempo resterò qui al Beltrame, ma sto bene e sono tutti simpatici. Spero di poter presto avere di nuovo un lavoro, magari qualcuno dei vostri lettori può aver bisogno di me: ho così tanta voglia di darmi da fare...».

Il centro Beltrame (via Paolo Serra Zanetti 2, già via Sabatucci, zona Paolo Fabbri) accoglie i bisognosi dalle 19.00 alle 9 del mattino offrendo ospitalità per la notte e aderisce al piano freddo dal 1° dicembre al 31 marzo con un piano emergenziale che si somma all'accoglienza ordinaria (99 posti). Il sabato e la domenica è aperto anche con orari diurni (12-17). 

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