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Cronaca Savigno

Savigno e Valsamoggia festeggiano: la cultura del tartufo è patrimonio culturale Unesco

L'Unesco ha riconosciuto il patrimonio culturale e di conoscenza che ruota intorno a una eccellenza mondiale unica nel suo genere

"La 'Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali" è ufficialmente iscritta nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale. La decisione è stata comunicata oggi a seguito del pronunciamento del Comitato intergovernativo Unesco, così come riporta la Dire. Ci sono voluti otto anni di lavoro, ma "sono stati apprezzati, è stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l'opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l'importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani. Un patrimonio collettivo, prezioso anche per le generazioni future, che va ben oltre il valore del prodotto in sé", è entusiasta Michele Boscagli, presidente dell'Associazione nazionale Città del tartufo. E festeggiano anche i territori, tra cui Savigno, municipalità di Valsamoggia (Bologna), che da oltre 20 anni fa parte dell'Associazione Città del tartufo.

"L'iscrizione della 'Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali' nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco- commenta Federica Govoni, assessora alla valorizzazione del territorio di Valsamoggia- rappresenta un riconoscimento prezioso che ci riempie di orgoglio e dà valore a tutta la comunità. Intorno a questo straordinario frutto della terra, negli anni, si è costruito e rafforzato un sodalizio tra enti, associazioni, tartufai e operatori economici che, ciascuno con le proprie competenze e la propria passione, hanno saputo preservare, tramandare e innovare tradizioni secolari profondamente legate a questo territorio". Vedere tutto ciò iscritto nella lista Unesco "rappresenta per tutti noi una spinta ulteriore a fare ancora di più e ancora meglio per salvaguardare questo patrimonio". Il lavoro fatto per far conquistare il marchio Unesco tartufo "viene da lontano- aggiunge il sindaco di Valsamggia Daniele Ruscigno- e per questo voglio ringraziare per la costanza e l'impegno anche le amministrazioni passate di Savigno che, da alcuni decenni, con lungimiranza, fanno parte dell'Associazione nazionale città del tartufo". La 'Cerca e cavatura del Tartufo in Italia' rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita dei tartufai nei territori dove si annida il prezioso tubero. Un patrimonio di conoscenze, incentrate sulla profonda conoscenza dell'ambiente naturale e dell'ecosistema, sul rapporto strettissimo tra le competenze del tartufaio e il fiuto del cane.

 "Il lavoro dei tartufai è una vera e propria arte che, da piemontese, conosco bene. Anche l'Unesco ha riconosciuto il patrimonio culturale e di conoscenza che ruota intorno a una eccellenza mondiale unica nel suo genere. L'ingresso della cerca e cavatura del tartufo in Italia nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità tutelato dall'Unesco serve per difendere e soprattutto tutelare una tradizione fondamentale per molte aree rurali montane e svantaggiate anche dal punto di vista turistico e gastronomico".

"Un patrimonio da oggi al fianco di molti altri tesori italiani". Lo dice in una nota la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità, che assieme ad altri colleghi del Carroccio celebra oggi il risultato. "Con grande soddisfazione abbiamo appreso che anche la provincia di Rimini è compresa tra le aree che riguardano la 'cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali' dichiarata Patrimonio culturale e immateriale dell'Umanità", dicono i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli ringraziando "tutti coloro che hanno partecipato al percorso di candidatura" e in particolare il sottosegretario Lucia Borgonzoni "che ha fortemente caldeggiato il riconoscimento (il 72esimo per l'Italia) a questa attività che si collega alle nostre più antiche tradizioni".
 

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