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Cronaca

Sanità, dal 1° febbraio rincari per le prestazioni specialistiche

Aumenti fino al +20%. Nuovo affondo sui portafogli dei cittadini, lamentano le associazioni spalleggiate da Udc: "Iniquità del sistema di maggiorazioni, sia rivisto"

Ancora rincari in vista per i cittadini. Questa volta a scavare nei portafogli è la sanità. Dal 1° febbraio entra infatti in vigore l'aggiornamento tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. A stabilirlo è stata una delibera della Giunta regionale datata 19 dicembre 2011. Gli aumenti - che riguardano solo alcune branche, come radiologia e laboratorio fisioterapia - oscilleranno fino ad un massimo del +20% circa. Se da un lato la Regione Emilia Romagna si difende a suon di: "Effetti minimi sui cittadini non esenti. Siamo ancora sotto la media dei valori tariffari delle altre Regioni"; le Associazioni montano sul piede di guerra e parlano di nuova 'stangata' fuoriluogo visto il periodo.

ASSESSORE LUSENTI. “Gli effetti sui cittadini dell’adeguamento tariffario della specialistica  sono minimi e riguardano, è opportuno sottolinearlo,  solo le persone non esenti.” Così l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti è intervenuto in difesa. “Siamo intervenuti – ha spiegato Lusenti – su un sistema tariffario fermo da oltre 15 anni: l’adeguamento delle tariffe, che le altre Regioni hanno via via incrementato in questi anni, ha riguardato solo alcune branche specialistiche - radiologia, laboratorio fisioterapia - le cui tariffe, in alcuni casi,  non erano mai state aggiornate dal momento della loro introduzione agli inizi degli anni novanta”.  “Il nostro incremento – ha continuato – ci pone ancora sotto la media dei valori tariffari delle altre Regioni”.
“Voglio ribadire – ha aggiunto Lusenti – che le tariffe rappresentano il valore economico delle prestazioni specialistiche, non il costo totale che può essere a carico degli assistiti qualora questi non siano esenti. Infatti, per i cittadini non esenti, l’aumento,  da pochi centesimi a qualche euro, si applica solo  nei casi in cui la somma del valore di ciascun esame (tariffa) per ricetta di prescrizione, sia inferiore al ticket massimo di 36,15 euro previsto.”

ASSOCIAZIONI. Il Forum delle Associazioni Familiari dell'Emilia-Romagna non concorda e attraverso una nota. Il Forum intende così ribadire "l'iniquità di un sistema di maggiorazioni basato unicamente sui redditi familiari lordi", evidenziato già nell'agosto scorso, e le proposte avanzate per "soluzioni alternative basate su un nuovo modello Isee che tenga conto della effettiva dimensione familiare e dei carichi di cura", sostenute "in maniera trasversale anche dalle varie forze politiche presenti in Regione", ma senza "alcun riscontro operativo" da parte della Giunta regionale, che ha risposto "anzi con questo nuovo aumento". 

Dello stesso avviso Silvia Noé (Udc) che chiede "più rispetto" per le famiglie, soprattutto in questo "scenario di crisi senza precedenti": la Regione, invece, "continua irresponsabilmente ad aumentare i costi della spesa sanitaria a loro carico, senza tenere minimamente conto della dimensione familiare e dei carichi di cura. Non si può continuare così. Questo accanimento nei confronti del più grande ed efficace ammortizzatore sociale è vergognoso". E chiude criticando che dal 19 dicembre a oggi si poteva "applicare il modello Isee che avrebbe restituito equità alle coppie coniugate, ma su questo fronte la Regione sembra sorda, e continua ad aspettare le decisioni del Governo con una indifferenza intollerabile".
 

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