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Cronaca

"Pagare per spostarsi in auto? Misura ideologica": il piano traffico del Comune scatena le prime polemiche

Secondo indiscrezioni è allo studio un sistema di abbonamento a franchigie che premia i veicoli meno inquinanti: superato un certo numero di volte, chi sceglierà l'auto per spostarsi dentro l'abitato dovrà pagare un ticket

Tutto è ancora a livello embrionale, ma se le indiscrezioni di stampa dovessero essere confermate, nei prossimi anni i bolognesi dovranno stare attenti a prendere l'auto per i propri spostamenti. Si parla di Ztl ambientale, la politica di Palazzo D'Accursio volta a contenere le emissioni e l'inquinamento dentro l'abitato del Comune, prossima ventura, e la misura allo studio è proprio la limitazione dell'utilizzo dei mezzi a motore per spostarsi tra e nei quartieri del comune felsineo, pena il pagamento di una tariffa.

I tempi si preannunciano abbastanza lunghi, ma già circolano delle bozze, le quali parlano di passaggio a regime tra qualche anno (forse il 2026) e di un 'tariffario' per utilizzare l'auto per i propri spostamenti. Di fatto un limite alla circolazione dei veicoli a motore, però modulato in base alle esigenze (chi utilizza il mezzo per lavoro avrà più flessibilità) e al tipo di mezzo utilizzato (ibride ed elettriche non avranno limitazioni).

Nei documenti che circolano si possono leggere anche altri dettagli, come le franchigie per l'utilizzo del mezzo a motore: si va dalla cinquantina di giorni all'anno per i veicoli più inquinanti fino agli oltre 200 per quelli meno impattanti. Per circolare in deroga alle limitazioni appena indicate, si dovrà sottoscrivere un abbonamento, con prezzi variabili sempre a seconda del tipo e dello scopo degli spostamenti.

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Forza Italia: "Comune ostaggio di frange ideologiche"

Insomma, un piano sicuramente ambizioso dal punto di vista delle politiche di mobilità sostenibile, che non mancherà di sollevare aspre polemiche. E infatti, all'opposizione, è già Forza Italia a storcere il naso dinanzi al divieto allo studio.

"La creazione della ZTL ambientale ci conferma ancora una volta come il comune sia ostaggio delle frange più ideologiche -dichiara Aldo Marchese, coordinatore cittadino di FI- che vogliono imporre il proprio modello di mobilità attraverso la limitazione della libertà di movimento altrui. In piena crisi economico/sociale, infatti, il comune vuole limitarsi a punire i cittadini che non dispongo dei mezzi per acquistare modelli di auto conformi al diktat del pensiero radical chic da centro sociale".

E ancora: "l’ennesima dimostrazione che queste visioni sono scollate dalla realtà che vivono oggi i bolognesi e soprattutto dimostrano come non esista a Palazzo d’Accursio un serio piano di mobilità. È fondamentale, infatti, non limitarsi alla parte punitiva ma mettere in campo interventi più strutturali, sia a livello regionale che locale, per favorire la rottamazione dei mezzi più vecchi e inquinanti. Bisogna predisporre una più capillare presenza di colonnine di auto ricarica che in centro si contano sulle dita di una mano e avere una rete di trasporto pubblico realmente performante abbandonando ridicoli progetti come il brucomela 'people mover' o faraonici piani tram che paralizzeranno la città. Così si fa il bene dell’ambiente il resto è solo ideologia e propaganda".

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Fdi: "Deriva totalitaria con Grande fratello e altre tasse"

La Ztl verde "è una follia. Stiamo assistendo ad una deriva totalitaria senza precedenti, finalizzata solo a fare cassa ed a controllare i cittadini, non ha nulla a che vedere con la tutela ambientale, ma non farà altro che pesare sulle tasche dei più deboli". A sparara a pale incatenate è anche tutto lo stato maggiore di Fratelli D'Italia, con una nota firmata da tutti gli eletti bolognesi. 

"D’altronde il PD -si legge- è diventato il partito dei ricchi radical chic, quelli che si possono permettere una costosa auto elettrica o di pagare tasse senza problemi. Le persone in difficoltà economica, una fascia sempre maggiore della popolazione purtroppo, chi fatica ad arrivare alla fine del mese, deve essere emarginato".

Per Fratelli D'Italia "il Pd é spinto solo dal furore ideologico, dalla tutela della casta e delle rendite di posizione di certi soggetti economici, come dimostrano i progetti del Passante di Mezzo e dei Tram che non faranno altro che aumentare le immissioni inquinanti in città. Ancora più folle questa idea considerando che a Bologna c’è una cronica carenza di parcheggi a cui il PD in questi anni ha contribuito con scelte volte a ridurli anziché costruirne di nuovi anche interrati. Si fermi questo scempio -infine l'apello- o Fratelli d’Italia si mobiliterà in tutte le sedi, dalle piazze ai Tribunali".

Lega: "Impostazione miope, tanti in auto per necessità"

Dalle parti dela Lega è il consigliere Matteo Di Benedetto a polemizzare con quanto emerso sino a ora. Per l'esponente del Carroccio si tratta "dell’ennesimo colpo di questa maggioranza di sinistra alle famiglie e alle imprese di Bologna" suggerendo come "per molti (l'auto) è un mezzo indispensabile per andare a lavorare piuttosto che accompagnare i figli a scuola o a fare sport o i genitori o i parenti anziani o con disabilità quando questi ne hanno la necessità" e parlando di "impostazione miope e manchevole rispetto all’interesse di famiglie e imprese".

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