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Tram, Priolo: "Un comitato del NO c'era anche nell'800, noi guardiamo ai bisogni del futuro"

La Settimana Europea della Mobilità è l'occasione per una discussione sulla tramvia che potrebbe presto attraversare la città. L'assessore: "Stiamo guardando ai bisogni del futuro anche se questa intuizione l'avevamo avuta già 30 anni fa"

Uno sguardo a città come Dublino, Bruxelles, Strarburgo, Orleans, ma anche Firenze e Milano dove il tram è già un mezzo di trasporto usato da migliaia di persone ogni giorno: nella capitale della Repubblica d'Irlanda per esempio sono 125 mila i passeggeri che quotidianamente saltano a bordo del mezzo su rotaia per gli spostamenti casa-lavoro.

La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile ha aperto un'occasione di dibattito molto interessante proprio sul tram di Bologna, che è un progetto in attesa di finanziamento per partire sicuro «guardando ai bisogni del futuro e senza paura». Ma non si può aspettare troppo, come sottolinea l'assessore competente Irene Priolo dal tavolo di un convegno dedicato: «Siamo molto ottimisti ma anche curiosi di vedere la graduatoria, sulla quale il ministero ha già concluso la parte istruttoria e sta passando la pratica al nuovo ministro (Paola De Micheli ndr). Diamole dieci giorni di tempo e poi busseremo  costantemente alla porta per sapere a che punto siamo con il finanziamento».

Mentre Henri Vergnaux ha raccontato l'esperienza del tram di Bordeaux partito con qualche difficoltà e ora con una linea completamente satura, Marcello Corsi (Truck design manager transport Infrastruktur Ireland) ha illustrato il successo del mezzo a Dublino: «Cittadini e commercianti molto soddisfatti, riqualificazioni e nascita di nuovi quartieri residenziali. E poi il tram a livello psicologico da sicurezza, una fermata del bus è "precaria", mentre una rotaia da l'idea di stabilità». 

Attenzione alta per l'intervento del consulente scientifico del progetto del tram di Bologna Giovanni Mantovani: «Lo abbiamo chiamato il "Grande Ritorno" perché il tram c'era già e nella storia ha poi avuto un declino causato da vari fattori fra cui l'arrivo della metropolitana e la forte espansione della mobilità. Ma è cominciata la sua riscossa». 

Riscossa su cui l'assessore Irene Priolo punta senza riserve: «Facciamo tesoro delle migliori esperienze anche estere e con il tram cerchiamo di far diventare Bologna la città più evoluta d'Italia nella trasportistica. Pensiamo in grande e non c'è spazio per la paura, anzi, guardiamo ai bisogni del futuro visto che l'ONU ha previsto che nel 2030 due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città e in Italia si passerà da un 30% a un 50%. Un comitato che si opponeva al tram c'era anche nell'Ottocento, ma noi ci lasceremo scappare questa occasione». 

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