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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Vasco si confessa: “Almeno un anno per recuperare in salute”

Una buona dose di disperazione l'ha spinto a cantare di nuovo: alla Scala di Milano debutta il 31 marzo "L'altra metà del cielo". La "confessione" arriva su Facebook

“E' stata una vera impresa” cantare le 13 canzoni per il balletto che debutterà alla Scala di Milano il 31 marzo. Parola di Vasco Rossi, che su Facebook ha raccontato il suo stato di 'convalescente', "che non mi permetteva - ha confidato - di avere l'energia solita e necessaria". "Poi un giorno tutti i fattori si sono improvvisamente ritrovati e impastati da una buona dose di disperazione mi hanno spinto a cominciare a cantare. Cinque canzoni in un pomeriggio e tutte perfette".

I medici parlano di un periodo di almeno un anno prima di poter pensare ad un recupero completo". Vasco Rossi ha scelto ancora una volta Facebook, che da mesi è il suo canale privilegiato per dialogare con i fans e con il mondo, per spiegare tra ironia e confessione il lavoro e le sofferenze, non solo artistiche, che hanno portato alla realizzazione di 'L'altra metà del cielò, il balletto in quattro atti ispirato dalle donne della sua ultratrentennale discografia che debutterà alla Scala di Milano il 31 marzo, con repliche fino al 13 aprile. Gli stessi ballerini del corpo di ballo della Scala hanno fatto a gara per far parte dello spettacolo, con le coreografie di Martha Clarke.

UN PERIODO MOLTO DIFFICILE PER IL BLASCO. “E’ stato uno dei periodi più difficili della mia vita", poi però "un mese di sofferenza è esploso in un minuto di totale e completo trasporto artistico. Cinque canzoni in un pomeriggio e tutte perfette. Un vero miracolo di Padre Mio. Una cosa incredibile, impossibile, inimmaginabile". Il rocker di Zocca non nasconde "le vicissitudini che tutti conoscete... I tre esami diagnostici con anestesia totale, i sei mesi di antibiotici e la mia veneranda età (60 anni compiuti il 7 febbraio, ndr) incidono e incideranno ancora molto sulle mie facoltà psicofisiche. Ho dovuto calcolare le forze e le energie: ore di sonno, momenti di risveglio e preparazione, combattendo con un fastidioso raffreddore che spesso non mi permetteva di respirare. Le prime settimane - ammette - sono state una serie di frustranti insuccessi". Per ricantare le 13 canzoni del progetto Scala, riarrangiate da Celso Valli in chiave classica-pop, Vasco ha affittato l'ultimo piano di un albergo alla periferia di Bologna e impiegato un mese e mezzo, dai primi di gennaio a metà febbraio. "E' stata un'esperienza tra le più dure e difficili della mia vita", confessa.

IL POTERE DELL’ARTE. "Entrare nel clima diverso creato da Celso - spiega - e interpretare la canzone con la stessa emozione e le stesse intensità, mantenere il senso del testo in un ambiente musicale così diverso e fare in modo che non perdessero la loro identità non è stato facile. Tutto ciò era già una sfida notevole. Difficile e interessante". Ma il problema più grave "era il mio stato di 'convalescente' che non mi permetteva di avere l'energia solita e necessaria". "Non riuscivo a trovare la combinazione giusta degli elementi... energia... voce... e convinzione. Non ero ancora riuscito a cantare neppure una canzone dopo quattro settimane. La faccenda stava diventando tragica. La tensione, la nevrosi, la paura di non riuscire si stavano impossessando del mio spirito malandato e fragile. Un momento - dice ora Vasco - veramente terribile, pieno di frustrazione, abbattimento, avvilimento, mortificazione e sconforto". Poi un giorno "tutti i fattori si sono improvvisamente ritrovati e, impastati da una buona dose di disperazione, mi hanno spinto a cominciare a cantare con enorme tensione la prima canzone. Alla fine Nicola (fra i più stretti collaboratori, ndr) mi dice 'sembra che vada bene! E' venuta benissimo. A quel punto dico 'mettine su un'altra subitò. Risulta perfetta, anche questa senza una minima pecca. Un'interpretazione fantastica. Non credevo alle mie orecchie. Dico a Nicola 'dai proviamone un'altra!'... e poi un'altra e poi un'altra. Cinque canzoni in un pomeriggio, tutte perfette. Roba da pazzi! Non dimenticherò mai questo periodo".

Le vicissitudini che conoscete, i tre esami diagnostici con anestesia totale, i sei mesi di antibiotici e la mia veneranda età incidono e incideranno ancora molto sulle mie facoltà psicofisiche. I medici parlano di un periodo di almeno un anno prima di poter pensare ad un recupero completo". Lo dice Vasco Rossi su Facebook.
 

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