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Interventi caro-bollette? Donini: "Il Governo non dimentichi la sanità", spese energetiche alle stelle

Tutti concordi nel chiedere interventi urgenti. La stangata-energia riguarda anche le strutture sanitarie, ma le regioni attendono ancora parte dei rimborsi per l'emergenza covid

Tutti concordi, anche Fratelli d'Italia, partito all'opposizione, nel chiedere interventi urgenti per far fronte al caro-bollette, una questione più che complessa che riguarderà anche il Governo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre. 

"Non si dimentichino della sanità pubblica" ha osservato l'assessore regionale alla salute e coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, a margine di un incontro nella sede Ausl. "Ad oggi abbiamo ancora la necessità di rimborsi per le spese Covid sostenute dalle regioni - avverte Donini - il decreto Aiuti (misure in materia di energia, politiche sociali e industriali per contrastare di effetti economici della crisi internazionale - ndr) ha mosso i primi passi, ma non ha completato l'azione di rimborso. A queste spese si stanno poi aggiungendo drammaticamente quelle energetiche". Per questo Donini si rivolge sia al Governo Draghi, "a cui si chiede un ultimo decreto Aiuti per le spese energetiche dei cittadini", sia a chi avrà "la responsabilità di guidare l'Italia dopo le elezioni". Il prossimo 16 settembre infatti le regioni si riuniranno a Roma per discuterne. 

La stangata-bollette anche sulle strutture sanitarie

L'assessore ribadisce che "tra chi spende risorse due o tre volte in più rispetto al passato e non può certo rimodulare più di tanto il consumo, ci sono anche le strutture sanitarie. Quindi non ci si dimentichi che la sanità pubblica deve ancora essere messa nelle condizioni di chiudere i propri bilanci".

Lo conferma anche il direttore dell'Ausl Bologna,  Paolo Bordon:  "L'anno scorso la bolletta dell'Ausl di Bologna ha toccato i 14 milioni di euro, esclusa  l'acqua. Quest'anno sarà di sicuro almeno il doppio. Abbiamo strutture che assorbono una quantità di energia importante" anche se l'azienda sanitaria bolognese può contare su alcuni impianti di cogenerazione: "Ci stiamo preparando per cercare nei prossimi anni per essere più efficienti e meno dipendenti dalle tradizionali fonti energetiche", annuncia Bordon "ci stiamo lavorando e presto presenteremo dei progetti di fattibilità. Chiaramente non danno soluzioni nell'immediato, ma nel giro di qualche anno possono cambiare le sorti dell'efficienza dell'azienda". 

In Emilia-Romagna, peraltro, "abbiamo 128 Case della salute sulle 500 nazionali - ricorda l'assessore - quindi le spese energetiche di una regione come la nostra non possono essere equiparate alle altre che non hanno ancora queste strutture sul territorio. 

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