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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Casalecchio di Reno / Via John Lennon

Sciopero Ikea: a Casalecchio il "No Billy day" parte in anticipo

Lavoratori con magliette di protesta già da oggi: "Il prezzo è più basso perchè prendono meno i dipendenti". E domani si bissa: davanti al megastore sarà organizzato un evento dal titolo ''Ikea public strike meeting''

Sciopero in anticipo all'Ikea di Bologna: il secondo "No Billy day" era fissato per domani, ma nel megastore di Casalecchio di Reno, i dipendenti hanno deciso di mettersi avanti iniziando a scioperare già oggi. Del resto, la Filcams-Cgil lo diceva: se il primo sciopero contro la disdetta del contratto integrativo aziendale a Bologna era stato molto partecipato, per quello fissato domani (il primo a livello di gruppo in Italia) si annunciava una partecipazione ancor più massiccia. Tanto che è iniziata oggi: al termine di un'assemblea i dipendenti del punto vendita alle porte di Bologna si sono fermati.

"Del resto sono stati buoni per tanto tempo...", commenta Andrea Carà, della Filcams-Cgil: ora la pazienza è finita, i tagli che incombono sugli stipendi hanno fatto salire la rabbia. I dipendenti lo raccontano con le magliette preparate per l'occasione: "Il prezzo è più basso perchè prendono meno i dipendenti". E questa è solo una delle t-shirt con cui a Bologna i dipendenti di Ikea provano ad attirare l'attenzione sulla loro sorte. Nel gazebo allestito davanti al negozio hanno creato una ''mostra'' con le divise di lavoro, distribuiscono volantini e in libro ''aperto'' raccolgono le testimonianze di quanti vogliono dire la loro sulla vertenza in atto al'Ikea.

Il primo sciopero all'Ikea di Bologna, di otto ore, c'è stato il 6 giugno scorso, sempre di sabato e al punto vendita di Casalecchio di Reno ci fu una adesione "praticamente del 90%": fuori i lavoratori in presidio (150 su un totale di 260), dentro "18 manager, un contratto a termine e quattro stagisti"; e il magazzino dove i clienti vanno a ritirare gli acquisti più voluminosi era completamente chiuso. "Oggi niente Billy", sintetizzarono sindacati e lavoratori prendendo a prestito uno dei nomi più famosi dei prodotti Ikea, quello della libreria componibile. E appunto, domani si replica: infatti, lunedì scorso dal tavolo nazionale sul contratto è uscita una fumata nera.

Domani davanti al megastore di Casalecchio "sarà organizzato un evento in perfetto stile Ikea, dal titolo ''Ikea public strike meeting'' (i panni sporchi si lavano in pubblico)": nella prima parte, spiega la Filcams, "racconteremo la crisi dei conti del colosso svedese in un'altra ottica; la seconda parte sarà dedicata invece al racconto dei valori fondanti la nostra cultura aziendale".

Il pomo della discordia è l'integrativo aziendale che, ricordano dal sindacato, "regola istituti importanti che per tutti i dipendenti Ikea significano molto", ma che l'azienda vuole rivedere. All'orizzonte, infatti, ci sono "tagli lineari su maggiorazioni per lavoro domenicale e festivo e la trasformazione del premio aziendale fisso in elemento variabile", spiegano i sindacati.

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