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Economia

Sostegno all'imprenditoria femminile, è boom di richieste

La Regione ha raddoppiato i fondi (da 3 a 7,2 milioni di euro) andando così a finanziare tutte le richieste ammissibili. Su 239 progetti accettati, 60 arrivano dall'area metropolitana di Bologna

Considerata l’alta partecipazione, la Regione ha raddoppiato le risorse previste a sostegno dell’imprenditoria femminile, passando dai 3 milioni iniziali a quasi 7,2 milioni di euro. In questo modo viale Aldo Moro ha potuto finanziare tutte le richieste ammissibili a contributo. Si tratta di 239 progetti, a fronte dei 300 pervenuti, che la Regione sosterrà per sostenere la nascita e il consolidamento di piccole e medie imprese femminili in Emilia-Romagna.

Contributi fino a 80 mila euro

L’iniziativa è finanziata con le risorse del Programma europeo Fesr 2021-27, e prevede contributi a fondo perduto, fino ad un massimo di 80mila euro, per lo sviluppo di attività imprenditoriali a conduzione femminile, ma anche per dare un aiuto concreto per chi deve ricorrere al mercato finanziario per effettuare nuovi investimenti. L’importo medio degli investimenti previsti per ciascun intervento sfiora i 92 mila euro. Quanto alla ripartizione sul territorio, delle 239 finanziabili, 60 proposte arrivano dall’Area metropolitana di Bologna, 35 da quella di Modena, 28 da Reggio Emilia, 24 da Ravenna, e altrettante da Rimini, e poi 22 dalla provincia di Forlì-Cesena, 21 dal Ferrarese, 17 dalla provincia di Piacenza e 8 da quella di Parma. I contributi andranno a sostenere spese per l’acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali, brevetti, licenze software, servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale. Ma anche consulenze destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti. 

Chi sarà finanziato

Rispetto alla dimensione delle imprese finanziabili, il 75% sono microimprese o piccole imprese (22%) mentre, sul fronte della natura societaria, il 57% sono società di capitali (dove le donne detengono due terzi delle quote societarie o siano la stessa percentuale negli organi di amministrazione), il 23% ditte individuali (titolare donna) e il 20% società di persone (60% della compagine femminile). Oltre la metà dei progetti prevedono di assumere personale. Per quanto riguarda la filiera di appartenenza, un terzo dei progetti riguarda il terziario di base e avanzato (69 proposte), 32 progetti la cultura e il turismo, 24 l’alimentare, 19 la moda, 18 l’editoria e la comunicazione, 18 la sanità e il sociale e 18 il sistema casa. Sono invece 56 (quasi il 24%) le imprese che intendono avvalersi, a copertura del costo degli interessi, dell’opportunità di accendere un mutuo per un totale di oltre 3,5 milioni di euro. Oltre l’84,5% dei costi presentati riguardano acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali rivolti ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne.

"Promuovere crescita equilibrata di tutta la società"

“Con il bando abbiamo intercettato un’esigenza reale e l’elevato numero di domande arrivate, oltre alla qualità delle proposte, rappresenta uno straordinario segnale da un territorio che vuole crescere in tutte le sue componenti”, sottolineano gli assessori regionali alle Pari opportunità Barbara Lori e allo Sviluppo economico e Lavoro Vincenzo Colla. “Dopo la positiva sperimentazione del 2021, con cui furono finanziati 107 progetti, rafforziamo e consolidiamo una misura innovativa, certi che esista un protagonismo delle donne anche in campo economico e che vada sostenuto con interventi concreti, per promuovere una crescita equilibrata di tutta la società regionale”, concludono i due assessori.

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