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Unificazione uffici ospedali: stato di agitazione al Sant'Orsola

L'unificazione degli uffici amministrativi di Ausl, Rizzoli e Sant'Orsola è contrastata dalla Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità che ha proclamato lo stato di agitazione del personale del Policlinico

L'unificazione degli uffici amministrativi di Ausl, Rizzoli e Sant'Orsola di Bologna è contrastata da Fials-Confsal (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) che ha proclamato lo stato di agitazione del personale del Policlinico coinvolto dall'operazione.

Il sindacato riferisce di aver appreso "casualmente e con stupore" che una delibera del 22 maggio fissa all'inizio di luglio l'avvio del funzionamento unificato degli uffici amministrativi delle tre aziende sanitarie. Il passo successivo sarebbe l'accorpamento del personale nella sede di via Gramsci. Fials obietta di non essere stata coinvolta nel percorso, per cui ha indetto lo stato di agitazione che deve ora sfociare in un tavolo in Prefettura dove chiederà l'annullamento della delibera e la riapertura del confronto. Se non ci fossero aperture su questo terreno, il sindacato è pronto a indire lo sciopero del personale amministrativo del Sant'Orsola.

La delibera del Policlinico cita una discussione sul progetto di fusione degli uffici amministrativi delle tre Aziende, ma questa sarebbe avvenuta solo con Cgil, Cisl, Uil, Fsi ed Rsu e sarebbe stata "solo una brevissima e stringata informazione verbale su tale eventualita' senza peraltro fornire tempi, modi e contenuti piu' precisi di questa decisione aziendale". La richiesta della Fials di aprire un confronto strutturato su tutta l'operazione sarebbe invece rimasta lettera morta. La questione si trascina da novembre dell'anno scorso.

Nella lettera invita al prefetto Ennio Mario Sodano, al direttore del Policlinico Mario Cavalli, all'assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, alla presidenza della Conferenza socio-sanitaria e al personale amministrativo, la Fials "informazioni date solamente alle organizzazioni storicamente più vicine alle posizioni aziendali, ma anche ad una scorretta, imprecisa ed insufficiente comunicazione (quasi sempre verbale e non scritta) in merito alle informazioni scritte che devono essere preventivamente inviate alle organizzazioni sindacali e alle Rsu". L'assenza di una fase di concertazione sul progetto potrebbe perfino "ingenerare anche dei profili di responsabilità dei Dirigenti aziendali" anche per "omissione di atto d'ufficio" e "un danno erariale per la Pubblica amministrazione per i costi diretti ed indiretti che una tale condotta aziendale possa generare", si legge nella lettera della Fials (pubblicata sul sito del sindacato).

A fine maggio, l'assessore comunale alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, parlando in aula a Palazzo D'Accursio, confermava l'unificazione degli uffici amministrativi, assicurava che il confronto sindacale c'era stato e diceva: "A tutt'oggi l'ipotesi di concentrare le funzioni amministrative delle tre Aziende sanitarie di Bologna in un'unica sede, quella di via Gramsci, e' la piu' probabile. Non è in programma, invece, un'integrazione del personale sanitario". (agenzia dire)

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