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Economia

Schiarita per La Perla, per il ministro Urso ci sono "manifestazioni di interesse"

Positivo l'incontro in Prefettura a Bologna tra il il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy, le istituzioni e i sindacati. Sbloccata la cassa integrazione per le lavoratrici, arriverà entro Pasqua

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La crisi di La Perla, storico marchio bolognese del lusso, potrebbe essere vicina ad una svolta importante. Parola del ministro delle Imprese e Made In Italy, Adolfo Urso, che questo pomeriggio in Prefettura a Bologna, assieme alla sottosegretaria Fausta Bergamotto, ha incontrato le istituzioni, in primis l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla e i sindacati.

I commissari di La Perla “hanno riferito di aver già avuto delle manifestazioni di interesse” da parte di importanti aziende del mondo della moda, assicura il ministro Urso. “Ovviamente siamo nella fase preliminare perché bisogna completare le procedure dell’amministrazione straordinaria anche per le altre società del gruppo – aggiunge - . E soprattutto, avere una forte relazione convincente con l’amministrazione liquidatrice della società inglese per mettere insieme stabilimento, forza lavoro e marchio storico così riconosciuto a livello internazionale”. Attualmente il marchio La Perla è di proprietà di una società inglese in liquidazione e l'obiettivo del Governo è quello di trattare per riottenerlo e poter poi trovare un imprenditore interessato a rilevare stabilimenti e marchio per rilanciare la produzione di La Perla in Italia.

Incontro proficuo e costruttivo 

Quello in prefettura a Bologna “è stato un incontro molto proficuo, costruttivo, in un’atmosfera particolarmente collaborativa con il perfetto allineamento del Governo nazionale con le autorità locali e regionali, con i sindacati e con i rappresentanti del sistema industriale, insieme ai commissari dell’amministrazione straordinaria di La Perla e con la sottosegretaria Fausta Bergamotto”, ha aggiunto Urso, spiegando che si è trovato un “perfetto allineamento sulla necessità di mettere insieme lo stabilimento produttivo con le sue potenzialità, la forza lavoro straordinaria che esprime al meglio l’arte del Made in Italy, e il marchio che oggi è posseduto dalla società inglese in liquidazione. Allineare stabilimento, capacità professionale delle lavoratrici con un marchio di eccellenza del Made in Italy è la soluzione per procedere al rilancio industriale dell’azienda, ovviamente attraverso l’intervento di un soggetto industriale del settore che intende valorizzarne le potenzialità”.

Lo Stato non comprerà il marchio 

Non è possibile, invece, per il ministro Urso, che sia lo Stato possa acquisire il marchio. “C’è una legge che abbiamo introdotto che prevede che ad alcune condizioni, il ministero delle Imprese e del Made in Italy possa acquisire i marchi – ha chiarito il ministro - . Tra le condizioni c’è quella che si tratti di un marchio storico che non viene più usato dal possessore da 5 anni. Ne abbiamo infatti acquisiti alcuni. Oppure se il marchio storico italiano viene usato non per produrre nel nostro paese ma per produrre in altri paesi”. Per La Perla, però, “non vi sono ancora queste condizioni specifiche” ha specificato Urso.

“Siamo nella fase in cui, un marchio storico italiano, che era in produzione fino a poco tempo fa, è oggi in possesso di una società leader in Gran Bretagna che è in liquidazione. È ovvio che la procedura più veloce, mi auguro quella che abbia più concretezza, è quella del rapporto diretto tra l’amministrazione straordinaria italiana con i commissari liquidatori inglesi per trovare un accordo per assegnare insieme a una società industriale del settore stabilimento con sua straordinaria forza lavoro con il marchio”, ha continuato, dicendo che va evitata una “causa tra sistemi giudiziari diversi: la strada del ricorso sarebbe inevitabilmente più lunga e temo che non coincida con l’esigenza che tutti abbiamo di far tornare il prima possibile a produrre con il marchio La Perla lo stabilimento di Bologna e gli altri in Italia”

L'udienza di domani in Tribunale a Bologna

Come ha ricordato la sottosegretaria Fausta Bergamotto, di La Perla “in Italia ci sono 3 società, una in liquidazione, una sta per approdare l’amministrazione straordinaria e sulla terza deciderà domani il tribunale. Devono parallelamente andare avanti insieme, noi auspichiamo che tutte e tre possano giungere a una amministrazione straordinaria unica”, così da semplificare le procedure.

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