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Archiginnasio, 4 curiosità sulla biblioteca più grande dell'Emilia Romagna

Da Martin Mystere a Gioacchino Rossini, la vecchia sede dell'università è stata voluta dal papa Pio IV, per unificare sotto un unico tetto gli studi su arti e scienze

Realizzato su iniziativa del papa Pio IV tramite il Legato Calo Borromeo, il locali dell’Archiginnasio furono realizzati dal Terribilia tra il 1592 e il 1593. Fu originariamente concepito come Studium, un unico corpo che desse casa alle discipline legali e artistiche sparse in diversi luoghi della città. Rimase sede dell’università fino al 1803, per diventare poi biblioteca a partire dal 1838. Attualmente contiene circa 850mila volumi, di cui 250mila antichi.

Qui di seguito alcune curiosità sulla biblioteca più grande dell'Emilia Romagna:

1 Gli spellati.

Nella celebre Sala del teatro anatomico, alcuni particolari dell’arredamento sono davvero grotteschi. Il baldacchino che sormonta la cattedra, ove il “lettore” istruiva la lezione, è sorretto da due statue umane raffigurate senza pelle, dette appunto gli “spellati”. La figura allegorica che sormonta il baldacchino rappresenta l’anatomia. A fianco, un putto le porge in omaggio... un femore.

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