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Salsi annulla conferenza e va nel gruppo misto. Saetti: "Incoerente, aveva firmato"

Dopo la richiesta dell'ex grillina per il gruppo misto, insorge la Saetti: "Aveva dichiarato di non essere iscritta ad alcuna forza politica e si impegnava a non passare altri gruppi"

I colpi di scena non finiscono mai quando si parla di Movimento 5 Stelle a Bologna.  Federica Salsi, la consigliera comunale espulsa la scorsa settimana dal Movimento 5 Stelle, ha annullato nella tarda serata di ieri una conferenza stampa che aveva annunciato per le 11 di oggi a Palazzo d'Accursio. Lo ha comunicato lei stessa con una brevissima nota, pubblicata anche sulla sua pagina Facebook, senza fornire dettagli sull'improvviso annullamento.

L'ATTACCO DELLA EX COLLEGA. Circa un paio d'ore prima di tale annullamento, la consigliera di quartiere 'grillina' bolognese Serena Saetti aveva pubblicato su Facebook copia di una lettera manoscritta in cui Federica Salsi, quand'era ancora candidata, dichiarava di non essere iscritta ad alcuna forza politica e si impegnava "a non passare ad alcun altro gruppo politico o consiliare, ivi compreso il gruppo misto, per tutta la durata del mandato" e "a rassegnare immediatamente le dimissioni dall'incarico elettivo, qualora dovessi agire in disaccordo con il movimento e lo stesso con voto democratico le chiedesse". Questo dopo che la Stessa Salsi aveva dichiarato: "Ho fatto formale richiesta per il gruppo misto. Il mio nome e la mia attività politica per il futuro non voglio associarla al nome di Beppe Grillo del quale non condivido l'operato degli ultimi mesi. Il metodo con cui sta portando il M5S alle elezioni nazionali è molto distante da quanto ha sempre asserito".

IN DISCUSSIONE LA COERENZA DELLA SALSI. "Ecco qui - ha commentato su Fb la consigliera di quartiere - la coerenza di Federica Salsi. La lettera fu corretta in egual modo per tutti i consiglieri comunali prima della firma. La dichiarazione è esplicita. La signora se non fosse stata candidata nella lista civica promossa da Beppe Grillo non sarebbe mai stata eletta.... ed ora passa al gruppo misto....".

LA LISTA DEGLI ESPULSI: MOLTI IN EMILIA. Un'altra espulsione, quella della consigliera comunale Raffaella Pirini e della lista di Forlì. Come avvenne per Valentino Tavolazzi e le liste di Ferrara e Cento e, giorni fa, per Federica Salsi e Giovanni Favia. Il cartellino rosso di Beppe Grillo alla Pirini è il quarto in Emilia-Romagna se non si vuole contare quello al consigliere di quartiere Filippo Boriani di Bologna che era in una posizione simile a quella del piemontese Fabrizio Biolé, con diversi mandati amministrativi alle spalle, mai nascosti, ma che a un certo punto non andavano più bene. Una nuova epurazione decisa dall'alto e 'senza confronto', ha spiegato la Pirini oggi, dopo aver cercato Grillo invano e a lungo, aspettando un mese prima di confermare l'inibizione all'uso del nome e del marchio arrivata il 6 novembre dai legali del fondatore. Si alza così ancora di più la tensione in una regione che è una delle culle del Movimento ma che, da 'regione-laboratorio' che ne anticipò l'ascesa, rischia ora di mostrare in anteprima le crepe della creatura di Beppe Grillo.

TUTTO COMINCIA DA TAVOLAZZI. Il conflitto, nato con l'espulsione di Tavolazzi lo scorso maggio ed emerso prepotentemente con il fuorionda di Favia, continua a estendersi: a Ravenna il capogruppo Pietro Vandini ha polemizzato a distanza senza mezzi termini con altri attivisti dopo la doppia espulsione, togliendosi dal gruppo Fb cittadino; a Parma il sindaco Federico Pizzarotti, elogiato pubblicamente da Grillo solo sabato, ha fatto trapelare la propria amarezza tra le righe di un comunicato ricco di diplomazia, e il capogruppo Marco Dosi ha chiesto esplicitamente "maggiore discussione interna". "Noi siamo un movimento sano, il problema sono Grillo e il suo staff", ha ribadito la Pirini, spiegando un mese "di inutili tentativi di metterci in contatto con Grillo o il suo legale".

Espulsi a parte, il fondatore mantiene invece un filo diretto con i fedelissimi, come il capogruppo bolognese Massimo Bugani, da mesi in rotta anche personale con Favia. Ma Bugani, che tace da un po' su questi problemi, deve fare i conti anche lui con una tensione interna importante che ha portato i vincitori regionali delle 'parlamentarie' a chiudersi in silenzio-stampa. Sul forum del meet-up bolognese, però, gli scontri sono quotidiani e la richiesta di un'assemblea chiarificatrice è caduta nel vuoto. La fiducia nel Movimento resta comunque alta: lo dimostrano le quasi 2.000 firme raccolte solo a Bologna in due pomeriggi. Ma molti si chiedono dov'é lo spirito originario che lo aveva animato. Come ha scritto Andrea Defranceschi su Fb, capogruppo di Favia in Regione: "Il Movimento sta correndo come un cavallo a briglia sciolte nella prateria. Oggi è la sua forza, domani possiamo rischiare sia la sua debolezza". Si schiera con Favia e invita a riflettere: "la critica costruttiva è un valore", come "il rispetto del singolo", perché "Uno Vale Uno, non è Uno Vale l'Altro".

LA NUOVA ESPULSA PARLA DI GRILLO IN RADIO. Grillo ha tradito i suoi principi iniziali, come il confronto con gli attivisti del movimento. Parlare con lui è impossibile". Raffaella Pirini, la consigliera comunale forlivese che ha confermato oggi di essere stata espulsa da Beppe Grillo, lo ha ribadito alla trasmissione La Zanzara su Radio24, che ha diffuso una nota. "Grillo e Casaleggio possono essere simili a Berlusconi e Bossi - prosegue nella nota - abbiamo avuto tanti partiti padronali". "Più è aumentato il consenso e si cresce - aggiunge - più Grillo ha attaccato il movimento, una sorta di divide et impera". "Grillo ci ha dato visibilità certo - conclude - ma è solo uno" e "l'uno da solo diventa un'unità".
 

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