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Città 30, tra Lepore e Salvini torna il sereno: "Incontro positivo ma nessun passo indietro"

Il sindaco e il Ministro delle Infrastrutture si sono visti di persona per parlare della direttiva ai limiti sulle strade: "Nei giorni scorsi incomprensioni". Ora la palla passa all'Anci che dovrà discutere le correzioni

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Pace fatta? È ancora presto per dirlo. Ma, dopo una settimana in cui se ne sono dette di tutti i colori a distanza, nella mattina il sindaco Matteo Lepore e il ministro Matteo Salvini si sono visti di persona per parlare della Città30 e della direttiva emanata dal dicastero delle Infrastutture per applicare alcune correzioni all'applicazione dei limiti dei trenta chilometri orari.

"L'incontro con il ministro Salvini è stato positivo", dice lo stesso Lepore, che stempera così toni dei giorni scorsi, trascorsi tra polemiche sul "canto degli uccellini" e le accuse di "fake news". "Incomprensioni che nascono da visioni diverse - dice ora il primo cittadino -. Il ministro ritiene sbagliato un piano complessivo che fissa il limite dei 30 km/h  tutta la città e il mettere autovelox nelle strade a 30. Noi gli abbiamo spiegato che a Bologna non è così, perché le nostre ordinanze pongono dei 30 al 70% delle strade in città, mentre tante altre rimangono ai 50 km/h e ai 70, e i controlli non vengono effettuati con velox fissi senza polizia locale".

La palla passa ora all'Anci, che nel giro di una settimana si riunirà insieme le parti per suggellare definitivamente la direttiva, che "non è fatta ad hoc per Bologna ma riguarda tutte le città, Salvini sta incontrando tutti i sindaci", specifica Lepore, e "serve a indicare le linee di applicazione dei limiti di velocità sulle strade, comprese i trenta. La nostra non cambia e Città 30 prosegue. Ci siamo presi l'impegno di monitorarla e osservare l'impatto nei prossimi mesi. Dati e documenti che condivideremo con il Ministero". E scongiura un eventuale ricorso al Tar: "Minacciare ricorso per una cosa che stiamo scrivendo insieme mi sembrerebbe sbagliato. C'è da fare invece un lavoro di comunicazione verso i cittadini migliore, perché molte persone vanno ai 30 dove i limiti sono più alti".

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