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Primo Maggio, negozi aperti: è bagarre tra Comune e sindacati

Un'iniziativa per incentivare i consumi e favorire i commercianti, secondo la Cancellieri e Tonelli. I sindacati insorgono: "I consumi vanno male, ma non è un problema di orari", ribatte Susanna Camusso

Apertura negozi il primo maggio: si infiamma la polemica tra sindacati, Comune di Bologna e l’Associazione dei commercianti. Dalle botteghe del quadrilatero ai grandi centri commerciali, saranno molti i negozi che terranno aperte le serrande nel giorno della Festa dei Lavoratori. Le serrande alzate “creano un’occasione di festa, una buona accoglienza per i turisti e sono un’opportunità di guadagno in più per i commercianti” queste le parole del Commissario Anna Maria Cancellieri che si è detta favorevole all’apertura dei pubblici esercizi durante i giorni di festa. Parole condivise anche da Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, che alle telecamere del Tg3 ha dichiarato: “Sarà una domenica come le altre, una giornata di lavoro in più è importante visto che i consumi non ripartono”.
Alle parole di Tonelli fa eco Enrico Postacchini, presidente dell’Associazione Commercianti:” Bologna deve decidere se vuole essere una città a vocazione turistica o meno e bisogna capacitarsi che anche il commercio, come altri settori, non deve avere troppe rigidità sui giorni festivi”.

POLEMICA CGIL - Contrari invece i sindacati. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell'assemblea dei delegati regionali svolta a Bologna. ha spiegato la linea del suo sindacato sull'opportunità di tenere chiusi gli esercizi commerciali in occasione della festa dei lavoratori. "Il primo maggio - ha detto il leader della CGIL - è la festa del lavoro e, come sempre, ci siamo fatti carico di quelle che erano le necessità di pubblica utilità e di servizio. Il resto per un giorno lo si può lasciare da parte".
La Camusso ha aggiunto :"Mi pare che i consumi nel nostro Paese vadano male come va male la produzione interna, in ragione del fatto che le famiglie non hanno soldi. Non credo ci sia un problema di orari. Mi pare ci sia un problema, semmai, di fare rapidamente una riforma fiscale che permetta alle famiglie, ai lavoratori e alle stesse imprese di avere risorse da investire o da spendere".

SCIOPERO 6 MAGGIO -E proprio la riforma del fisco - a vantaggio delle classi più deboli per introdurre una maggiore eguaglianza tra gli strati della società, - sarà il tema dello sciopero generale proclamato dalla Cgil il prossimo 6 maggio. "Il fisco come leva per ricondurre ad una maggiore uguaglianza - ha spiegatoSusanna Camusso - in un Paese molto disuguale e come fonte di risorse per gli investimenti, perchè le manovre presentate, comprese quelle adesso in discussione con il documento di programmazione economico-finanziaria in parlamento, sono tutte manovre depressive che non incentivano l'economia a riprendere e - ha concluso - senza crescita questo Paese impoverisce in particolare il lavoro e le pensioni”

SINDACATI CONCORDI  - "Mi sembra molto positivo che i sindacati siano d’accordo sui negozi chiusi per il Primo maggio", ha commentato la civica Amelia Frascaroli, che ha aggiunto "Non si può trasformare la Festa del lavoro in festa dello shopping". La leader della lista "Con Amelia per Bologna, con Vendola", vede in questo punto di comunione tra i vari sindacati, dopo i recenti conflitti intercorsi, come "un piccolo segnale di unità attorno a un tema di vitale importanza per tutti i lavoratori".

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