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Referendum paritarie, Merola fa pace con Vendola: "Unire dove la crisi divide"

A due giorni dal voto il sindaco Virginio Merola: "Tanti commenti e schieramenti ma nessuno ha approfondito con me la scelta di votare B"

Fra polemiche e segnalazioni di propagande non autorizzate il referendum sulla scuola dell'infanzia si sta avvicinando:  "Voterò convintamente B, ma chiunque prevalga, il mio compito sarà quello di lavorare soprattutto per includere, per unire tra loro le persone che la crisi divide". Così Virginio Merola, sindaco di Bologna, a due giorni dal referendum consultivo sui fondi alle private dell'infanzia.

PACE FATTA CON NICHI VENDOLA. Il sindaco ha risposto con parole concilianti a Nichi Vendola, con il quale pare scoppiata la pace dopo lo scontro della scorsa settimana che aveva addirittura fatto traballare l'alleanza che guida la città. "Per mesi il Comune è stato accusato di essere contro la scuola pubblica e di non rispettare la Costituzione. Di certo questo ha spinto tante persone famose, grandi attori e persino un candidato alla presidenza della Repubblica a firmare appelli, senza mai ritenere opportuno sentire la mia opinione per approfondire le ragioni di una scelta che pratichiamo da vent'anni", ha premesso Merola, riprendendo le parole usate ieri dal leader di Sel: "Perciò, è vero - ha aggiunto il sindaco - questo referendum è stato sovraccaricato di significati impropri ed esagerati".

Il primo cittadino ha rimarcato "le ragioni e i buoni risultati del sistema della scuola dell'infanzia di Bologna, che è pubblico e costituzionale" e che viene "applicato anche nella regione che governi e in tantissime città, comprese quelle amministrate dai sindaci di Sel, e non per ragioni di bilancio o perché costretti dalle alleanze di governo". Io, ha proseguito Merola rivolto a Vendola, "vado a Roma come tanti sindaci e come te, non per chiedere cacciambombardieri, ma per ottenere risorse per la scuola, per poter assumere personale precario, a cominciare dalle maestre".

SAREMO LA SINISTRA CHE PRATICA IL CORAGGIO DELLA VERITA'. E ancora, "come te voglio uno Stato che riconosca libertà e autonomia alla mia comunità, non uno Stato latitante o che ci soffoca con la burocrazia e i tagli". Dunque la conclusione con l'invito a lavorare insieme: "Sono certo che lo faremo e non solo perché governiamo insieme, ma perché vogliamo essere la sinistra che pratica il coraggio della verità. Perciò - ha concluso Merola - scappa qui a Bologna appena puoi: ti accoglieremo calorosamente".

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