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Serpico: post 'irriverente' di Beppe Grillo. M5S: "Noi non abbiamo nulla da nascondere"

Dopo il fotomontaggio di Mario Monti sotto l'acronimo di Servizi per i Contribuenti, i commenti dei grillini bolognesi. Marco Piazza: "Si colpiscono i cittadini comuni". Bugani:"Disponibile a rendere pubblici i miei movimenti bancari"

Una locandina cinematografica del film “Serpico” con un fotomontaggio che vede il volto di Mario Monti al posto di quello di Al Pacino. Questa la presentazione di un post firmato Beppe Grillo:  “Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero”.

SI COLPISCONO I CITTADINI. Marco Piazza, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle dichiara: “Né Grillo né noi del Movimento abbiamo problemi a rendere pubblico il nostro conto corrente. Chi non ha niente da nasconderserpico-3e al fisco non deve temere nulla. Ma è fastidioso che prima di attaccare chi ha privilegi e trasferisce il denaro nei paradisi fiscali si colpiscano i comuni cittadini”.

IL COMMENTO DA BOLOGNA. Anche il “grillino” bolognese Massimo Bugani commenta il post di Grillo: “Non ho parlato direttamente con lui, ma ritengo che il suo messaggio volesse essere quello che per recuperare capitali, per tassare il lusso e i soldi sporchi basterebbe aprire gli occhi, colpire senza scudi fiscali chi ha truffato, denunciare chi vive nel lusso ma dichiara misere entrate, intrecciare i dati delle utenze, fermare le grandi opere, gli oneri di urbanizzazione e le masturbazioni del cemento, eliminare i finanziamenti ai giornali e i rimborsi elettorali, eliminare le province, dimezzare i parlamentari, eliminare i vitalizi, trimezzare gli stipendi dei consiglieri regionali, tassare fortemente chi detiene le frequenze televisive dei canali nazionali, e poi, una volta fatto tutto questo, ma solo dopo che tutto ciò è stato fatto e al persistere dell'emergenza, si possono andare a spulciare tutti i conti correnti degli italiani. Io sono disponibilissimo a consentire la visione del mio conto corrente e delle mie operazioni e credo che solo chi voleva strumentalizzare il post di Beppe abbia pensato che Beppe avesse qualcosa da nascondere.

VIOLAZIONE DELLA PRIVACY. “Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico? – queste le domande che pone Grillo nel post. In un Paese dove la banda larga è una misura dei pantaloni? Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca i soldi. C'è poi una domanda da fare. A cosa servono le tasse se i nostri servizi pubblici fanno schifo e quei pochi che funzionano sono falcidiati dai tagli? Se pago voglio essere servito e riverito. Il padrone di questo Paese è il cittadino, non un Governo di banchieri neppure eletto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?) Noi neppure”.

LA CITAZIONE CINEMATOGRAFICA. Serpico è un film del 1973 diretto da Sidney Lumet e interpretato da Al Pacino. Tratto da una storia vera, racconta la storia del poliziotto italo-americano Frank Serpico, in servizio nel dipartimento di polizia di New York dal 1959 al 1972. Fiero del suo lavoro, Serpico dapprima scoprì e poi denunciò un diffuso caso di corruzione fra i suoi colleghi ufficiali, dopo che questi lo avevano a lungo ghettizzato, dapprima con la loro diffidenza e successivamente con le minacce e intimidazioni, organizzate e diffuse.
 

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