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Salute

Giornata mondiale dell'alimentazione: a Bologna open day dietisti con consulti gratuiti

Da giovedì 13 a sabato 15 ottobre sarà possibile rivolgersi a uno degli studi dei dietisti aderenti all’iniziativa, iscritti all’Ordine delle professioni sanitarie di Bologna. Tutte le info

 In un mondo che non si è ancora lasciato alle spalle la pandemia e le sue conseguenze, attraversato da gravi tensioni internazionali, da crescenti disuguaglianze e da prezzi in ascesa, la sfida di garantire a tutti l’accesso regolare al cibo diventa ancora più impellente: “Non lasciare NESSUNO indietro” è il claim scelto dalla FAO per celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione domenica 16 ottobre. Una ricorrenza di grande importanza per accendere i riflettori sul diritto all’alimentazione, che l’Albo dei Dietisti di Bologna, che riunisce circa 130 professionisti iscritti all’Ordine delle Professioni Sanitarie provinciale, intende celebrare con tre giornate di Open Day rivolte alla cittadinanza.

Come prenotare il proprio consulto gratuito

Gli interessati potranno prenotare il proprio consulto gratuito chiamando lo 051.348892 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il martedì e giovedì anche al pomeriggio dalle 16 alle 19) e scegliere uno degli slot disponibili nelle giornate di giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 ottobre (dalle 10 alle 18). Un team di dietiste sarà inoltre disponibile sabato 15 ottobre dalle 15.00 alle 18.00 presso la sede dell’Ordine a Casalecchio di Reno (via Giuseppe De Gasperi, 5) per offrire consulenza nutrizionale.

Dieta e rischi per la salute

Ancora oggi si tende a credere che il dietista, così come il dietologo o il nutrizionista, sia lo specialista di riferimento solo per coloro che necessitano di perdere peso, mentre i consigli di questo professionista sono di fondamentale importanza per tutti. Il dietista è infatti la figura professionale che sceglie gli alimenti e gli interventi nutrizionali adattandoli alle diverse fasce d’età e alle condizioni di salute, ad esempio nelle strutture sanitarie o nelle mense aziendali, dove è il garante della sicurezza nutrizionale di quanto prodotto e si occupa dello sviluppo di menù salutari ed equilibrati per prevenire i rischi legati alla sovranutrizione e alle patologie croniche.

In sinergia con altri professionisti sanitari, le indicazioni del dietista concorrono a ridurre i rischi per la salute, a ripristinarne lo stato ottimale, oltre ad alleviare il disagio nelle cure palliative. Oltre all'assistenza sanitaria, il dietista contribuisce a ottimizzare per tutti i cittadini l'ambiente nutrizionale in un senso più ampio e olistico, agendo presso i governi, l'industria, il mondo accademico e la ricerca.

La sostenibilità dell'alimentazione è alla base della salute, individuale e collettiva: gli alimenti a basso impatto ambientale, in special modo quelli di origine vegetale, concorrono al mantenimento di una vita sana, sono accessibili dal punto di vista economico e sono "buoni" per il pianeta. Ovviamente in una dieta sana non esistono alimenti tabù, se consumati con la giusta frequenza e in porzioni di dimensioni adeguate. La famosa "piramide alimentare" rivista in chiave sostenibile pone alla sua base il consumo di frutta, verdura e cereali integrali, e comprende una serie di fonti proteiche: principalmente legumi e frutta secca a guscio, ma anche latticini, pesce, pollame e uova. Fra le fonti animali, pesce e pollame andrebbero consumati più spesso (e hanno un minore impatto sul clima) rispetto alla carne rossa.

Vademecum per una alimentazione sana e sostenibile

Il vademecum per una alimentazione sana e sostenibile si sostanzia, dunque, di alcuni punti chiave: preferire fonti di proteine vegetali rispetto a quelle animali; scegliere alimenti biologici o a Km0, in particolar modo di agricoltori e allevatori che tutelano la biodiversità dei terreni e adottano metodi di allevamento e pesca sostenibili; variare le scelte alimentari prestando attenzione alla stagionalità degli alimenti; ridurre lo spreco alimentare, controllando le scadenze o congelando gli avanzi.

"La dieta non è solo un'equazione di fabbisogni e nutrienti ma è cultura - spiega Laura Morisi, dietista e segretaria dell'Ordine delle Professioni Sanitarie. - Le competenze del dietista infatti non si limitano ad un semplice calcolo matematico e a prescrizioni, ma considerano tutti i fattori che influenzano la dieta, come la relazione tra il cibo e la salute, l'età e il genere, la salute fisica e mentale. Il dietista non raccomanda solo il cibo buono: tiene conto dei gusti, del contesto, dello stile di vita e dell'attività fisica e lavorativa. Prende in carico l'individuo come persona nel rispetto delle sue credenze, tradizioni e possibilità: per questo è una risorsa per la comunità, in relazione con l'equipe sanitaria territoriale".

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