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Marco Montanari: “Bologna tra le prime quattro e poi ci penserà Sartori”

INTERVISTA| In esclusiva per BolognaToday, abbiamo chiesto un parere sulla stagione e sul futuro dei rossoblù alla storica firma del giornalismo italiano

Si autodefinisce il “Massimo Mauro della carta stampa” (“Oh, lui ha giocato con Platini, Zico e Maradona pur non essendo un fenomeno, mentre io ho avuto la fortuna di lavorare con Adalberto Bortolotti, Italo Cucci e Marino Bartoletti”), ma in realtà, per Marco Montanari, parla un quarantennale curriculum sviluppatosi tra le più importanti redazioni del mondo sportivo, con un passato che va dal ruolo di vice direttore del Guerin Sportivo a quello di cofondatore della rivista Calcio 2000, da corrispondente per Mediaset Sport ad ex direttore di Più Stadio, passando per l’Enciclopedia del Calcio Treccani e giungendo fino all’attuale impegno per l’Enciclopedia del Calcio Panini. In parallelo, la lunga amicizia con il CT Roberto Mancini, nata addirittura agli albori della carriera calcistica del fantasista marchigiano. Penna mai banale e grande conoscitore delle dinamiche pallonare, con lui abbiamo deciso di scattare una fotografia su questa straordinaria annata del Bologna, allargandoci un po’ anche sul futuro prossimo del club guidato da Joey Saputo.

Marco, se ad agosto sul lungomare di Cesenatico qualcuno ti avesse pronosticato un Bologna quarto ad inizio aprile, cosa avresti pensato?
“Che era più avanti di me. Ti racconto un aneddoto: ad ottobre ho cercato di capire sui siti di scommesse a quanto fosse quotato il Bologna tra le prime sette in classifica, ma ho trovato solo sulla piattaforma della SNAI il piazzamento fra le prime quattro, bancato a 100. Un bell’azzardo, troppo per me”.

Qual è il segreto di questa stupenda cavalcata? Sartori, Motta o i calciatori?
“Sai, una società sana, con una dirigenza preparata e un progetto chiaro sono le basi per fare bene. Indubbiamente il vero fuoriclasse è Sartori e a lui spettano i meriti principali. Poi è chiaro che in campo ci vanno i calciatori e che anche Motta è stato molto bravo a fare la sua parte in panchina”.

Il rinnovo del mister, però, resta ancora un punto interrogativo…
“Non sono preoccupato. Ricordiamoci che Thiago era la seconda scelta di Sartori, perché  la prima era De Zerbi. Mi fido tranquillamente anche di quella che potrebbe essere una terza o quarta opzione”.

Fantamercato: pensi che il tuo amico Roberto Mancini possa lasciare l’Arabia per tornare nella “sua” Bologna in caso di qualificazione Champions e ovviamente di contemporaneo addio di Motta?
“Se lo fa gli sputo veramente in faccia (ride ndr). Scherzi a parte, lui è legatissimo a Bologna ma ha fatto una scelta personale, accettando sì molti soldi ma anche una sfida intrigante e stimolante. Magari un giorno guiderà i rossoblù, ma non sono questi i tempi”.

Torniamo alla realtà e passiamo velocemente in rassegna i singoli protagonisti: Calafiori, Ferguson e Zirkzee sono meritatamente sulla bocca di tutti, ma oltre a questi tre ti ha sorpreso qualche altro giocatore in particolare?

“In linea di massima direi di no. A qualcuno potrebbe venire in mente Fabbian, ma solo perché non lo aveva studiato ai tempi della Reggina. Ci tengo, però, a sottolineare l’importanza di Freuler, perno di esperienza e carisma in mezzo al campo. Menzione anche per Beukema, abile ad integrarsi immediatamente dentro e fuori dal campo” .

L’ambiente profuma di Champions e in città l’argomento europeo ha persino soppiantato le polemiche sulla “Zona 30”. Tuttavia, il presente dice Monza: che match ti aspetti stasera?
“Onestamente non bello, contro un avversario vero. Il Bologna, adesso, deve ragionare da grande squadra e quindi sarà costretto a gestire le forze e le energie durante tutto l’arco della gara”.

Dopo i brianzoli ci sarà la super sfida dell’Olimpico: conosco da molto tempo la tua sincerità e per questo ti chiedo un pensiero sul giorno e l’orario del confronto in programma lunedì alle 18:30...

“Rispondo riprendendo uno striscione esposto proprio dagli stessi romanisti qualche anno fa dove si leggeva: “Siamo tutti parrucchieri”. Al di là delle battute, purtroppo il calcio è totalmente cambiato: è tutto in vendita e si sta andando verso un sorta di “americanizzazione” della Serie A. Queste date e questi orari saranno sempre più frequenti, anche per gare così delicate”.

A proposito: all’ombra del Colosseo sarà un confronto decisivo o “solo” molto importante?
“Direi decisivo per quanto riguarda il Bologna. La formazione di De Rossi sta finendo la carica emotiva post Mourinho e ora cominciano ad affiorare i primi limiti di una squadra costruita maluccio. La band di Motta ha tutte le carte in regola per battere i giallorossi”.

Pensi che un blitz in terra capitolina possa chiudere definitivamente la corsa al quarto posto con ancora cinque giornate da disputare?  
“Se batti la Roma a Roma, le ultime cinque non saranno un grosso problema”.

Volevo chiederti un pronostico finale, ma lo hai già fatto...
“ Il Bologna arriverà quarto rendendomi sicuramente molto contento, ma allo stesso tempo invidioso di tutti quelli che lo avevano puntato alla SNAI quando ancora lo davano a 100…”.


 

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