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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Kristiansen&Fabbian: la linea verde rossoblù

Giovani, dinamici e soprattutto decisivi: la nuova “Generazione Z” del Bologna fa già sognare i tifosi

Uno danese di Copenaghen, l’altro padovano di Camposampiero. Il primo laterale sinistro classe 2003, il secondo centrocampista “box to box” di un anno più piccolo. Segni in comune? Entrambi sono arrivati in Emilia nelle battute conclusive del mercato estivo ed entrambi hanno esordito al Dall’Ara col botto, rendendosi protagonisti del successo per 2-1 ottenuto sabato sera contro il Cagliari.

Victor: fondamentale in tutte le azioni chiave

Ci sono voluti una sessantina di minuti di ambientamento prima di vedere dal vivo le reali potenzialità di Victor Kristiansen sulla corsia mancina. Un’ora di corse e contrasti fino al 61’, dunque, quando dopo aver dettato il passaggio a Moro, ricama l’assist giusto per la zampata vincente di Zirkzee. Il danese, tecnico e coraggioso, però, non si è fermato lì: ecco quindi che al minuto 73’ una sua sfuriata sul binario sinistro termina con un cross “stoppato” di mano dal cagliaritano Di Pardo. Rigore netto e tanti applausi. Orsolini non trasforma ma nessun problema, perché ben oltre il novantesimo è proprio un tiro a mezza altezza scagliato dall’ ex Leicester ad impensierire l’incerto Radunovic, “costringendo” il portiere di origine serba all’errore, immediatamente capitalizzato dal neo entrato Fabbian per il 2-1 finale. Che altro aggiungere? Buona, anzi buonissima la prima in maglia rossoblù per il biondino danese: insomma, se il buongiorno si vede dal mattino...

Giovanni: un gol “alla Inzaghi”

Come detto, molto più immediato l’impatto sul match dell’ex Reggina Giovanni Fabbian, autentico risolutore dell’ultima sfida. Contro il Cagliari, infatti, Thiago Motta lo ha buttato nella mischia al minuto 86 e il giovane veneto al minuto 92 ha realizzato il gol partita approfittando scaltramente dell’incertezza del portiere ospite sulla conclusione del solito Kristiansen. Il più classico dei gol di rapina, esattamente come faceva sui campi di mezzo mondo il suo ex allenatore alla Reggina Pippo Inzaghi. Tuttavia, Fabbian, al gol c’era già abituato, avendo centrato il bersaglio grosso per ben 8 volte nel corso della Serie B 2022-2023 con la casacca degli amaranto calabresi, un ruolino che gli ha consentito di finire sui taccuini dei più importanti scout del Belpaese. Un talento dal futuro certamente roseo e senza dubbio uno dei migliori prospetti italiani, tanto da convincere l’Inter (non certo un club di seconda fascia) ad assicurarsi il diritto di “recompra” futuro. Il Bologna, però, ci ha puntato forte sin da subito e l’impressione è che abbia fatto la scelta giusta.

Zirkzee e gli altri

Ai due di cui sopra, impossibile non aggiungere il “vecchio” Joshua Zirkee. “Vecchio”, ovviamente, si fa per dire, essendo nato nel 2001 ed essendo alla prima vera stagione con i gradi da titolare cuciti sul petto. Molto più semplicemente, è che delle sue qualità tecniche se ne parla ormai da anni, ma l’impressione è che questa volta sia sulla strada giusta per esplodere anche sotto il profilo tattico-agonistico. I rientri, le sportellate e soprattutto le giocate altruiste contro la Juve avevano acceso i primi bagliori di speranza, ulteriormente confermati durante l’arco della partita disputata contro la formazione sarda. Già, perché non solo il riccioluto olandese ha realizzato una bellissima rete (due per la verità, con la seconda annullata per un fuorigioco di partenza di Orsolini), ma si è messo a disposizione della squadra, aiutando i compagni e convincendo il Dall’Ara di poter lavorare come prima ed unica punta. A proposito, lì davanti, al suo fianco, c’è un altro ragazzo nato nel Nuovo Millennio: quella vespa di Dan Ndoye, un esterno stile “Anni 90”  che non ha paura di puntare l’uomo nell’uno contro uno, proprio come si faceva abitualmente nel calcio dello secolo scorso. Capacità offensive che torneranno certamente utili alla causa dei rossoblù . Una menzione speciale, infine, la merita anche il mediano Oussama El Azzouzi - pure lui classe 2001 - e finora impiegato per una mezz’ora totale in Serie A. Durante i suoi pochi minuti giocati, comunque, il nazionale marocchino ha mostrato buone geometrie ed una discreta attitudine al recupero palla. Caratteristiche fondamentali, in un centrocampo che dovrà ridisegnarsi alla svelta dopo le partenze in simultanea di Schouten e Dominguez. In conclusione, è ancora molto presto per poter esprimere giudizi definitivi, ma la sensazione è che la società felsinea sia riuscita ad assemblare un roster in grado di far divertire i tifosi per molto, molto tempo... 

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