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Coronavirus, l'aggiornamento della Regione Emilia-Romagna

Sale a 420 il numero di casi positivi su quasi 1800 tamponi e 187 sono in cura a casa. Sei i casi a Bologna; sette nuovi decessi ma anche quattro pazienti guariti

In Emilia-Romagna il numero di casi positivi registrati oggi sono 420, alla luce dei quasi 1.778 test tampone refertati. Sono 256 a Piacenza, 84 a Parma, 14 a Reggio Emilia, 33 a Modena, 6 a Bologna e 24 a Rimini, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna.

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Sale ancora il numero dei decessi: complessivamente 18 le persone decedute in Emilia-Romagna, 7 in più rispetto a ieri pomeriggio, tutte con patologie pregresse. Tra questi due donne: una di 70 anni della provincia di Parma deceduta all’ospedale di Vaio (Pr), e una signora over 85 lombarda, deceduta all’ospedale di Piacenza. Sono cinque gli altri morti registrati all'ospedale di Piacenza: quattro piacentini, rispettivamente 91, 80, 86, 77 anni e un lodigiano di 77 anni.

I nuovi casi

In tutto sono 85: 44 a Piacenza, 23 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 4 a Modena, 3 a Bologna e 5 a Rimini. Resta invariato il numero delle persone risultate positive a Ravenna (2) e a Forlì-Cesena (1).

Sui nuovi casi di Bologna è in corso l'indagine epidemiologica per capire se sono collegati o meno ai precedenti. I nuovi pazienti, come la maggior parte delle persone risultate ad oggi positive, si trovano in condizioni non gravi. Sono molti i casi asintomatici o con sintomi modesti e 187 le persone in cura a casa, dove si trovano in isolamento. I ricoveri in terapia intensiva sono saliti a 24.

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Ci sono anche i primi quattro pazienti clinicamente guariti: due di Lugo (Ravenna), che erano in ospedale ma non in terapia intensiva, e due pazienti del reggiano, uno di Castenuovo di sotto e uno di Rolo, che sono in cura a domicilio. Ora dovranno sottoporsi a ulteriori test prima di essere definitivamente considerati guariti. 

Stanno bene invece le due dipendenti dell'assessorato all'ambiente della Regione, finite in quarantena per la positività del loro collega di lavoro Filippo Zangrandi, sindaco nel piacentino. "Le ho sentite questa mattina - ha detto l'assessora rene Priolo ai giornalisti - stanno molto bene, non hanno sintomi e sono state messe in quarantena precauzionale per aver avuto contatti con Zangrandi ormai più di una settimana fa. Non sanno come riempire le giornate e si stanno annoiando", stempera l'assessora durante il punto stampa sul coronavirus.

Operatori del Maggiore in quarantena

Cinque operatori sanitari dell'ospedale Maggiore sono in isolamento fiduciario dopo essere entrati in contatto con uno dei casi positivi al coronavirus riscontrato in città. Si tratta di due medici, due infermieri e un operatore socio-sanitario, tutti in quarantena a casa da ieri. Questo perché domenica notte sono stati loro i primi a entrare in contatto con un uomo che, contravvenendo alle indicazioni della Regione, invece di chiamare il 118, si è presentato al Pronto Soccorso del Maggiore.

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Nei primi minuti, spiega l'Ausl, i cinque operatori sanitari si sarebbero avvicinati a lui senza protezione, che avrebbero poi indossato solo in un secondo momento, una volta essersi resi conto che poteva trattarsi di un sospetto caso di coronavirus. L'uomo, garantisce l'Ausl, è stato subito isolato in un'area del Pronto soccorso utilizzata proprio per le diagnosi sospette e una volta avuti i risultati del tampone positivo, è stato trasferito nel reparto Malattie infettive del Policlinico Sant'Orsola. Per precauzione, dunque, i cinque operatori sanitari sono stati mandati a casa in quarantena fiduciaria e al momento non avrebbero sintomi.

Il Sistema sanitario regionale regge, intanto privati danno disponibilità

Al momento l'emergenza coronavirus non mette in crisi il sistema sanitario regionale, intanto però l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini ha incontrato gli ospedali privati dell'Aiop che hanno dato la loro disponibilià a correre in aiuto del sistema pubblico.
Donini non teme il collasso, come affermato in conferenza stampa, anche se in queste ore il servizio sanitario regionale sta affrontando oltre 400 casi di positività al coronavirus: "non pochi".

"Siamo attrezzati a reggere come sistema pubblico - assicura - l'Emilia-Romagna dispone in ogni provincia di posti di terapia intensiva, entro domenica raddoppieremo quelli di Piacenza (come annunicato ieri) e sono state emesse circolari che consentono alle strutture di dotarsi di più posti. I privati di Aiop, che già svolgono servizio pubblico, hanno dato la loro disponibilità ulteriore, ad oggi non richiesta, ma dal nostro punto di vista importante", sottolinea ancora Donini.

Dal punto di vista degli approvvigionamenti, ad oggi sono stoccate nel deposito sanitario della Regione a Reggio Emilia 22.500 mascherine FFP2 fornite dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario dell’Emilia-Romagna, che verranno distribuite secondo i criteri prefissati. In consegna oggi altre 25 mila unità.

Punti triage

La Protezione Civile dell’Emilia-Romagna ha allestito 14 punti-triage davanti alle strutture ospedaliere che necessitano di spazi esterni per filtrare le persone che accedono ai servizi sanitari: tre in provincia di Piacenza (Fiorenzuola d’Arda, Castel San Giovanni e Piacenza città); quattro a Modena (Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena capoluogo, dove la tenda è montata davanti alla sede del 118, a supporto degli stessi operatori 118); tre a Parma (Vaio di Fidenza, Borgotaro e Parma capoluogo); tre a Reggio Emilia (Reggio Emilia, Montecchio e Guastalla); uno a Imola (Bo) dove da ieri è operativo anche il punto triage davanti all’ospedale.

Sono in corso contatti con il Ministero della Giustizia, in merito all’esigenza di allestire tende o tensostrutture davanti a istituti penitenziari distribuiti sul territorio regionale, con funzione di area per filtrare e monitorare i nuovi ingressi.

All’Agenzia Protezione civile sono state richieste le attrezzature e l’allestimento di strutture provvisorie esterne con funzione di servizi e spogliatoi, da montare presso gli spazi attrezzati del distaccamento aeroportuale di San Polo di Podenzano (Pc). Il sito è stato identificato dal Dipartimento nazionale di protezione Civile per ospitare le persone del nord Italia, in particolare dalla Lombardia, che non possono svolgere il periodo di quarantena presso il proprio domicilio. Un supporto logistico verrà assicurato anche dai volontari di Croce Rossa italiana e dal volontariato regionale di Protezione civile. Ad oggi sono impegnati 54 volontari protezione civile, di cui 25 unità a Piacenza.

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