Coronavirus, "Lasciate le mascherine alle persone a rischio": gara di solidarietà dopo il post della ragazza con la leucemia
"Basta con le razzie di disinfettanti e mascherine a caso - ha scritto Elena - il Coronavirus non farà niente a voi che state bene, mentre potrebbe fare molto male a quelli come me"
"Ciao, sono un'immunodepressa durante la prima epidemia del mondo contemporaneo". Così inizia il post condiviso su Facebook da una ragazza reggiana che, appartiene alla categoria di "persone a rischio che vedete citate negli articoli di questi giorni - scrive Eelena - so che avete paura, ma state tranquilli: è ormai chiaro che il Coronavirus non farà niente a voi che state bene, mentre potrebbe fare molto male a quelli che, come me, hanno le difese immunitarie sotto ai piedi a causa di chemioterapie o simili. Scrivo perché sono un po' sconvolta da quello che vedo succedere in Italia, un Paese che ho lasciato tante volte ma dove poi sono tornata per vivere per sempre, un "per sempre" che ha assunto un significato diverso da quando, 2 anni fa, ho avuto la diagnosi di leucemia - quindi l'appello - amici italiani, vi prego, basta con le lamentele e le polemiche... basta con le razzie di disinfettanti e mascherine a caso... "
E così è scattata la gara di solidarietà, dopo che il posto ha ricevuto quasi 60.000 like, oltre 27.000 condivisioni e circa 4.500 commenti. E c'è chi vuole dare una mano. "Ho una confezione piena di mascherine che uso per lavoro ma posso regalare a chi ne ha bisogno proprio in questo momento. Ne ho anche altre, fatemi sapere se devo spedire e dove", scrivono. "Ne ho una piccola scorta di quelle normali chirurgiche, perchè anche mia figlia di nove anni prende farmaci immunodepressori- spiega Marco- e di qualcuna posso farne a meno. Se ti servono scrivimi".
"Chiedo a tutti voi un po' più di senso civico, e di buona volontà - aveva scitto Elena - per far sì che le cose migliorino nei prossimi giorni. Se dovete rinunciare a qualcuna delle vostre abitudini per contenere la diffusione del virus, non fatene una tragedia. Io, e tutti gli altri membri del gruppo 'persone a rischio', ve ne saremo grati per sempre".