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"Io vittima di bulli e body shaming. Ho finito per odiare il mio corpo e avevo paura persino di andare a scuola"

E' la testimonianza di Federico, che oggi si sente una persona più forte, pronta a impegnarsi per sensibilizzare sul tema affinchè chi subisce simili attacchi non si senta solo, incompreso

Un rapporto difficile con il cibo. Un corpo nel quale non si sentiva a proprio agio. Offese e umiliazioni, in un'età difficile come quella adolescenziale, che lo hanno segnato nel profondo. Vittima di episodi di bullismo, in particolare attacchi di body shaming (pesanti offese circa l'aspetto fisico) è Federico Rutali, giovane influencer bolognese che conta un largo seguito su Instagram. 

Oggi Federico ha acquistato sicurezza, ma non dimentica ciò che ha vissuto. Ed è per questo che vuole impegnarsi nel sensibilizzare sull’argomento per essere d’aiuto a chi, come lui, si è trovato sopraffatto dai bulli.

Ha fatto rumore per aver lanciato alcune provocazioni in tv e sui social, mossa "per porre l’accento sul tema". Lasciando da parte le provocazioni, soffermiamoci sulla testimonianza di chi sulla propria pelle porta cicatrici antiche, provocate da atteggiamenti che non di rado si tende a far passare sotto gamba. Con il rischio di lasciare soli e incompresi quanti ne soffrono.  

Dai problemi con il cibo, ai bulli. Dall'odiare il proprio corpo, fino ad arrivare a mostrarlo senza pudore. Federico, raccontaci il tuo percorso

Ho sofferto di obesità fino ai 16 anni perchè vedevo il cibo come un porto sicuro, un rifugio da una realtà che mi soffocava. Quelli dell'adolescenza sono stati gli anni più brutti dato che non mi piacevo e capivo al tempo stesso di non piacere agli altri; spesso i miei compagni mi deridevano, additandomi come 'ciccione' o 'bombolone'. Queste parole arrivavano dritte al cuore. Sono stati anni talmente brutti che evitavo di uscire di casa ed avevo persino paura di andare a scuola: i corridoi dell'istituto mi terrorizzavano e ancora oggi se ci penso mi viene una fitta al cuore. Gli attacchi avvenivano esclusivamente nell'orario scolastico, anche perché non avevo vita sociale, mi ero chiuso in me stesso e l'unico svago era la televisione. I momenti più brutti sono senza dubbio le ore di educazione motoria trascorse in piscina: ogni volta che mi mettevo il costume sentivo le solite risate e frasi offensive alle mie spalle. 

Sono stati anni talmente brutti che evitavo di uscire di casa ed avevo persino paura di andare a scuola: i corridoi dell'istituto mi terrorizzavano

In te cosa si è scatenato, come hai reagito ?
Il body shaming mi ha segnato molto perché proprio a causa di questo sono diventato sempre più insicuro e timido. Le conseguenze non vanno sottovalutate, poiché essendo così fragili, soprattutto in due fasce d’età così delicate come l’infanzia e l’adolescenza, si può cadere in una spirale negativa che porta, come nel mio caso, ad una fobia sociale. Ora mi piaccio, non ho più paura a mostrare il mio fisico e quando arrivano delle critiche rispondo con un bel sorriso. Oggi ho imparato a reagire così a chi punta il dito contro le persone ''diverse'', ma mi ci è voluta tanta forza e determinazione. 

C'è qualche episodio che ricordi con particolare dispiacere?

Ho ricevuto attacchi di body shaming non solo da ragazzini della scuola, ma anche da parte di un famoso di calciatore che mi sono trovato a frequentare in occasione di qualche cena con amici comuni. Complice qualche bicchiere di troppo forse, abbondava il sarcasmo e l’ironia. Tra l’offesa e l’ironia c’è una linea sottilissima che peró non deve mai essere superata, soprattutto se più volte ti faccio capire che ho sofferto di certi attacchi e ti rivelo di essere ancora in cura da uno psicologo.

Mi ricordo benissimo una cena in un famoso ristorante di Milano dove mi derise con cattiveria più volte per il mio fisico ed affermó persino che non avrei dovuto vestirmi in quel modo date le mie forme... Sul momento scoppiai a ridere, per evitare brutte figure davanti a tutti ma dentro di me quella ferita, ancora aperta, stava facendo male...La cosa "divertente"? Proprio lui in una intervista aveva rivelato che voleva lottare affinchè la diversità venisse vista come una cosa positiva... Una cosa che mi fa adirare moltissimo è il falso moralismo e l'ipocrisia dietro a certi personaggi pubblici, che dato il grande seguito, dovrebbero schierarsi dalla parte dei più deboli davvero, non solo davanti alle telecamere. 

rutali provocazioni body shaming-2

Come mai hai deciso di raccontare la tua storia?

Ho deciso di raccontarmi adesso perché ora ho la forza e il coraggio per poterlo fare dato che ho perso più di 30 kg; prima ero troppo insicuro ed introverso, non sarei mai riuscito ad espormi. Ora posso usare la mia esperienza per dare sostegno a tutti quei ragazzi che soffrono per episodi di bullismo, in particolare body shaming.

Crescendo, ho acquisito maggiore sicurezza e così, a 18 anni, ho deciso di iscrivermi su Instagram.Parlo di diversità, lancio i miei messaggi provocatori, cerco di essere d'esempio per tutti quei giovani che oggi sono vittima dei bulli. Ho anche pubblicato scatti che lasciavano poco spazio all'immaginazione, apparendo finalmente senza veli dopo anni di discriminazioni a causa del mio peso. Ho deciso di farlo perché non ne potevo più di nascondermi dietro quei maglioni larghi. 

Quali le reazioni?

Dopo il mio racconto tantissimi ragazzi mi hanno scritto ringraziandomi, perché grazie alla mia storia hanno capito che si può uscire da questo tunnel.... So quanto sia importante per loro ascoltare la storia di una persona che ora finalmente riesce a vivere, perché durante quei momenti pensi alle cose peggiori, ma soprattutto ti autoconvinci che quell'incubo non avrà mai fine. Invece non è assolutamente così: da pecora nera mi sono trasformato in un lupo affamato di rivincita contro i bulli che per anni mi hanno deriso. 

Il body shaming segna e ferisce, ma l’aspetto più grave è che coloro che ti giudicano arrivano al punto di fare sentire te sbagliato

Quali i risvolti più pericolosi?

Il body shaming segna e ferisce le persone, le rende sicuramente molto più insicure e timide, ma l’aspetto più grave è che coloro che ti giudicano arrivano al punto di fare sentire te sbagliato e spesso le vittime soffrono persino di disturbi alimentari, stati depressivi e nel peggiore dei casi anche autolesionismo. Durante l'infanzia e l'adolescenza c'è tantissima competizione tra i ragazzi e molti non si sentono a proprio agio nel loro corpo, apparendo fragili ed insicuri e proprio in questi casi i bulli vanno ad infierire. Tutti i ragazzi che mi scrivono parlano di una fobia sociale, ovvero un'ansia eccessiva nel vivere le situazioni sociali perché si sentono sbagliati. Nei casi più gravi si arriva anche alla depressione ed autolesionismo. 

Come hai vinto le tue insicurezze?

Reagire non è facile ma possibile, si deve partire da noi stessi, affrontare un lungo viaggio interiore. Anche l’aver perso 30 kg mi ha aiutato tantissimo e mi sentivo a mio agio con il corpo e giorno dopo giorno mi prendevo le mie rivincite. Ho imparato a reagire agli attacchi dei bulli, facendo capire loro che non ero più il ragazzino debole ed indifeso di una volta. Bisogna imparare a mostrarsi forti in pubblico e lasciarsi andare alle fragilità nei momenti privati. 

Bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto. Nessuno deve vergognarsi nel chiedere un sostegno

Cosa ti sentiresti di dire a chi subisce attacchi di body shaming? E ai bulli?

Alle vittime voglio dire che esiste una via d’uscita e non devono farsi prendere dallo sconforto, ma soprattutto avere il coraggio di chiedere aiuto. Nessuno deve vergognarsi nel chiedere un sostegno, nel parlare con i vostri genitori o con una persona adulta di fiducia. Il body shaming si può sconfiggere, basta allearsi tutti insieme contro i bulli. 
A chi offende dico solamente che dovrebbero vergognarsi e farsi un esame di coscienza, perché se pensano sempre e solo a puntare il dito contro gli altri forse solo loro i primi che hanno bisogno di aiuto. 

Cosa si potrebbe fare per disincentivare il body shaming? 

Sconfiggere il body shaming non è facile, parlare di un mondo dove non esistono le discriminazioni si tratta di un'utopia. Si può limitare facendo dei progetti con gli psicologi nelle scuole poiché questo è un fenomeno presente soprattutto nelle fasi infantili e adolescenziali, ma soprattutto lanciare messaggi di speranza e forza attraverso persone che ne sono uscite vincitrici. I ragazzi hanno bisogno di ascoltare storie come le mie, perché aiutano loro a prendersi le proprie rivincite. 

Io continuerò sempre a schierarmi dalla parte dei più deboli e userò il mio profilo come sportello per tutti quei ragazzi che vogliono avere consigli. Non abbiate paura ad aprirvi con le persone giuste, nessuno vi giudicherà. 

Il body positive potrebbe essere una strada? 

Il body positive è una valida soluzione, infatti sono contento che anche la tv stia parlando tanto di questo movimento. E' importante celebrare la diversità perché questa esiste, non possiamo fingere. Un mondo in bianco e nero è un mondo triste, superato e per quanto si possa provare a frenare il vento della civiltà... il vento non si ferma.

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