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Carovita: i bolognesi 'stringono la cinghia', ma non sulla salute

Inflazione e bollette più alte modifica le abitudini sotto le due torri

Inflazione e bollette più alte nell'ultimo anno, così i bolognesi hanno tagliato le spese, "stringendo, come si dice "la cinghia", ma non sulle spese che riguardano la loro salute.

La nostra città, secondo i dati Istat diffusi a fine febbraio, è all'ottavo posto quanto ad aumento dei costi (+9,8%, +3.061 euro). 

Secondo una indagine di UniSalute dell’Osservatorio Sanità, svolta in collaborazione con Nomisma, l’inflazione si fa facendo sentire in città: oltre quattro bolognesi su dieci (43%) affermano che le loro scelte di vita sono fortemente influenzate dall’aumento dei prezzi e dal caro bollette, e il 38% dice di essere condizionato dalla situazione economica familiare.

Di conseguenza, quasi quattro su cinque (79%) hanno modificato le abitudini di spesa, tagliando prevalentemente i consumi fuori casa come bar e ristoranti (82% di chi ha cambiato le abitudini di spesa), ma anche i viaggi e le vacanze (71%) e in misura minore gli acquisti relativi all’abbigliamento (54%) e all’intrattenimento extra-domestico, ad esempio cinema e concerti (54%).

E le spese per la salute?

Solo il 28% dei bolognesi, dato in linea con il campione nazionale (28%), le ha ridotte. La maggioranza (72%) degli intervistati, invece, non intende modificare questa voce di spesa (65%), o ha intenzione addirittura di aumentarla (7%): segno che in molti, "forse a seguito della pandemia, hanno preso consapevolezza dell’importanza di tutelare e prendersi cura della propria salute" osserva Unisalute. 

Ma i bolognesi ci curano abbastanza? Per approfondire questo aspetto, UniSalute ha chiesto agli abitanti del capoluogo emiliano se siano più attenti al proprio benessere oggi rispetto a cinque anni fa.

In base a una ricerca condotta da Nomisma a dicembre 2022, su di un campione di 1.200 persone (18-75
anni), considerando sesso ed area geografica nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli, riguardo il benessere fisico, ha risposto di sì il 38% degli intervistati; mentre in merito al benessere psicologico, si dichiara più attento il 36%.

Quasi due su tre (65%) indicano proprio l’aver capito l’importanza di controllare in maniera continuativa il proprio stato di salute.

Buoni propositi VS realtà

Nel campione di bolognesi interrogato, ben il 53% dichiara di non aver svolto alcun esame di prevenzione e screening negli ultimi 12 mesi, con la motivazione prevalente (76%) di non aver avuto particolari problemi di salute. 

2. Caro vita BOLOGNA

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