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Cronaca Marzabotto

79° strage di Marzabotto, Cuppi: "Per la prima volta meno fondi al Sacrario" | FOTO

L’eccidio di Monte Sole continuò per una settimana nell'ambito di un’operazione di rastrellamento contro la formazione partigiana Stella Rossa

Il 29 settembre del 1944 ebbe inizio il massacro, un'autentica marcia barbara da parte dei nazisti, che risalirono la penisola. L’eccidio di Monte Sole continuò per una settimana nell'ambito di un’operazione di rastrellamento contro la formazione partigiana Stella Rossa. 

Oggi Marzabotto ricorda quell'eccidio che straziò 770 persone, tra la chiesa di Santa Maria Assunta, il  cimitero e le abitazioni. 

Ricco il programma della giornata, tra interventi istituzionali, della sindaca Valentina Cuppi, del sindaco metropolitano, Matteo Lepore, e di Walter Cardi, presidente del Comitato Onoranze, testimonianze e la messa officiata dal cardinale Matteo Maria Zuppi. 

La sindaca, Valentina Cuppi, nel suo intervento ha riferito della riduzione da parte del ministero dei fondi destinati al sacrario: "Per la prima volta, il ministero della Difesa ci ha scritto per dirci che tagliano il finanziamento di oltre i due terzi”, ha detto sal palco "il Governo aumenta le spese per le armi, taglia le spese per la memoria”.

"Non si torna a casa uguali da Marzabotto"

"Non si torna a casa uguali da Marzabotto - ha scritto Matteo Lepore in una nota - è stato un onore essere invitato da relatore alla 79’ commemorazione dell’eccidio di Monte Sole e Marzabotto, dove nazisti e fascisti trucidarono 770 uomini, donne e bambini. Il più piccolo aveva 14 giorni e si chiamava Valter. 

Un grazie particolare al giovane Niccolò Ricci, intervenuto con noi dal palco in qualità di Presidente del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Ai giovani dobbiamo dedicare il nostro impegno, per l’uomo che verrà come ci ha ricordato il Cardinale Zuppi - continua Lepore -  Solo la solidarietà potrà fermare le barbarie e solo la cultura della solidarietà può garantirci di salvaguardare un limite importante, il limite della nostra umanità. Torno a casa da Marzabotto in una domenica di sole con la foto di Niccolò in fascia tricolore e penso alla strada che abbiamo fatto e ancora dobbiamo fare. Da Marzabotto tutto è iniziato - ringrazia la sindaca Cuppi - perché ci tiene assieme attorno alla memoria e alla Resistenza".

Sentenza storica: la Germania condannata 

Le atrocità compiute non dipendevano da scelte individuali dei militari impegnati sul campo, bensì erano parte integrante di un preciso disegno strategico ideato al vertice del Reich". Queste le parole nella sentenza, non ancora definitiva, del tribunale di Bologna che riconosce il diritto di ottenere il risarcimento ai familiari delle vittime dell'eccidio di Marzabotto sulla base della pronuncia della Corte costituzionale italiana del 2014.

Lo stato tedesco dovrà quindi risarcire i parenti delle persone ammazzate dai nazisti, tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, circa 800 persone. 

"Nel corso dell'operazione militare - si legge nella sentenza - diretta a contrastare la formazione partigiana 'Stella Rossa', tra il 29 ed il 30 settembre 1944 e successivamente tra il 1 ottobre ed il 5 ottobre dello stesso anno, nella zona ricompresa tra i Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, alcuni membri del settore armato delle SS (c.d. Waffen SS), appartenenti alla 16^ Divisione-SS Corazzata Granatieri comandata dal generale Max Simon e, più specificamente, al 16 Reparto Ricognitori comandato dal Maggiore Walter Reder, si rendevano responsabili di plurimi eccidi che colpivano le famiglie degli odierni attori".

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