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Cronaca

Voli e rumore, Cgil 'difende' l'aeroporto: "Scalo e indotto? Danno lavoro a 20mila persone"

Strali del numero uno bolognese Lunghi sulla formazione a sinistra del Pd. "Perché con il Passante sono bastati alcuni alberi per farlo diventare 'di sinistra'?

Sul tema dell'inquinamento acustico dell'aeroporto di Bologna, le istanze dei residenti dovrebbero fare i conti con quelle "degli oltre 20mila addetti che oggi operano complessivamente nell'indotto".

Non le manda a dire il segretario della Cgil di Bologna Maurizio Lunghi nei confronti di Coalizione civica, che da sinistra ieri in consiglio si è formalmente schierata prendendo a carico la questione del rumore in aeroporto, contestando l'asserito strapotere dello scalo bolognese nell'influenza sulle politiche adottate in tema di mobilità, e non solo dal punto di vista del rumore, ma anche dei numeri e, indirettamente, della qualità del turismo che le compagnie low cost tendono ad apportare nei territori.

Lo scontro infatti, si legge in filigrana, va al di là del tema specifico -che rimane però centrale- sull'inquinamento acustico. Un tema che prima della pandemia era all'ordine del giorno anche sotto le Torri, prima della crisi dovuta al Covid. "C'è un'ostinata rincorsa ai record" aveva lamentato il consigliere Detkon Begaj, lamentandosi "dell'annuncio di 700 voli Ryanair settimanali" e che "forse solo tra un anno avremo i risultati dello studio di fattibilità per modificare le rotte".

Il numero uno della Cgil, in risposta alla formazione politica a sinistra del Pd, guarda però alla tenuta occupazionale del distretto aeroportuale, e gioca di sponda facendo il paragone su un altro dossier di mobilità i cui strascichi non si sono ancora sopiti a sinistra, e cioè il Passante.

Come mai sull'allargamento di tangenziale e autostrada, si chiede Lunghi -che parla di "uscite estemporanee" nei confronti di Coalizione- sono "bastate alcune variazioni al progetto originale e qualche albero per sostenere che l'operazione è di sinistra, e sull'aeroporto invece no?". E ancora sull'aeroporto, ironizzando. "Cosa serve perché sia di sinistra?", si chiede Lunghi in merito alle politiche da adottare sul Marconi, rammendando che serve "un confronto sereno e pacato" ma anche da affrontare "cum grano salis".

Rotte e rumore, le proposte del comitato di residenti

Qualche giorno fa, era stato il comitato Cocompaer ad avanzare delle proposte in un dossier. Nel documento si chiede "l'allargamento delle regole della fascia oraria 23-6 anticipandola alle 19 e posticipandola alle 9", più l'inserimento di una "fascia di rispetto pomeridiana dalle 13.30 alle 15.30".

Il comitato ha ricordato poi quando l'allora Sab, società di gestione del Marconi di Bologna, "acquisì il 60% della Seaf di Forli con l'intento di usarlo come pista sussidiaria per far fronte alla prevista espansione delle compagnie low cost, evitando problemi ambientali su Bologna. Purtroppo il cambio di sindaco comportò il blocco dell'operazione".

Secondo il comitato, "la Regione potrebbe riprendere l'idea studiando varie modalità di collaborazione, che eviterebbe la guerra fratricida che ha fatto fallire le società di gestione dei due aeroporti romagnoli".

Il Cocompaer di Bolognaha segnalato poi come "a nord della pista del Marconi esiste una vasta area inutilizzata, in gran parte ex cava", dove l'aeroporto sta "progettando di costruire un grande parco fotovoltaico".

Secondo il comitato, quell'area "potrebbe anche contenere una seconda pista di almeno 2.200 metri, quindi utilizzabile dal 95% degli aeromobili, sulla quale far passare i movimenti senza interessare aree densamente popolate. Questa ipotesi, se tecnicamente possibile, consentirebbe di eliminare del tutto i movimenti sulla città e ogni ostacolo all'espansione futura dell'aeroporto".

Infine, i cittadini hanno chiesto "l'obbligo per i decolli dalla pista 12 di anticipare il più possibile lo stacco da terra usando solo i primi 2.200 metri della pista". A questo si aggiunge la richiesta di divieto di decollo da Pista 12 e atterraggio da Pista 30 per i voli cargo, più l'obbligo di "utilizzare la fascia della tangenziale evitando le aree abitate" per le rotte 1 e 2.

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