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Cronaca

Maltempo e allagamenti, i geologi: "Prevenzione del rischio fra i primi interventi del governo regionale" 

Per i geologi emiliano-romagnoli servono "risorse immediatamente spendibili, in modo da creare investimenti duraturi che determinino risparmi di vite umane e sicurezza permanente"

Parola d'ordine, sicurezza permanente, anche se “tanto è stato fatto in questa Regione per contribuire alla crescita del mondo geologico pubblico e privato, ma molto di più bisogna fare per adeguarsi ai cambiamenti e aggiornarsi alle conoscenze”. Lo scrive in una nota a firma del presidente Paride Antolini, l'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna, dopo i dissesti e gli allagamenti delle ultime ore, sia nel bolognese, ma ancor più nel modenese, con la rottura degli argini del fiume Panaro che ha portato all'evacuazione di decine di famiglie. 

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"Come purtroppo sappiamo, solo gli ultimi in ordine di tempo e non è difficile prevedere che altri ne seguiranno in futuro. Il 90% dei Comuni italiani ha, nel proprio territorio, aree ad elevata criticità, sismica o idrogeologica. Per questo motivo l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna ritiene urgente e prioritario che la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico sia messa fra i primi temi di intervento del governo regionale" 

"Investimenti per sicurezza permanente"

Per i geologi emiliano-romagnoli servono "risorse immediatamente spendibili, in modo da creare investimenti duraturi che determinino risparmi di vite umane e sicurezza permanente e in modo da ridurre il più possibile il
numero di costosi interventi post-evento. Occorre mettere in campo strumenti e professionalità che individuino e valutino i rischi territoriali e, in ragione della Pericolosità e del Rischio, definiscano validi piani di intervento che permettano di determinare le priorità da affrontare e di progettare gli interventi di prevenzione o mitigazione del rischio. Strumenti come banche dati e elaborati cartografici, per esempio, che i geologi ritengono debbano essere dinamici e non statici, nel senso che vanno periodicamente aggiornati e devono trovare un immediato riscontro negli strumenti urbanistici comunali. L’eccessiva frammentazione delle competenze, che spesso si ostacolano fra di loro, è fonte di incertezze sia nell’individuazione di chi deve intervenire sia nel determinare fin dove sia necessario intervenire, creando continui alibi e continui rinvii". 

"Occorre - sottolinea l'ordine - porre l’attenzione alle professionalità presenti nella pubblica amministrazione ai vari livelli, locale e regionale, dove la geologia non è sempre rappresentata - e specifica - non si tratta ovviamente di una mera richiesta di posti di lavoro, ma della consapevolezza che le calamità naturali e la stessa evoluzione del nostro territorio non possono essere efficacemente e validamente affrontati senza conoscere i principi fondamentali della
geologia".

Quindi opportunità per il mondo dei liberi professionisti, preparare figure specializzate negli enti pubblici, elevare la qualità, pensare a strutture fatte dalle figure professionali adeguate che si occupino in "maniera esclusiva del territorio per tutte le sue componenti, dalle frane alle alluvioni, dalla forestazione alla determinazione di buone pratiche quotidiane nella gestione del territorio, sia durante le fasi di emergenza sia, in particolare, durante i periodi di pace”.

I geologi immaginano un futuro "dove la gente possa vivere, muoversi e produrre anche in un territorio difficile, oggetto di criticità sismiche e, come abbiamo visto oggi, idrogeologiche. Nella gestione del territorio, alla protezione civile, fondamentale per la capacità di rispondere alle emergenze, devono essere affiancate strutture, università e professionisti competenti che agiscano in modo da arrivare ad una vera prevenzione, espressione di conoscenza e di condivisione con gli enti locali e la società civile. Se vogliamo realmente iniziare a fare qualcosa per la prevenzione occorre tenere ben presenti i ruoli e le competenze del mondo delle professioni tecniche e investire sempre più nella direzione della specializzazione e complementarietà di queste, esaltando il ruolo di tutte le categorie, nessuna esclusa". 

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