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Cronaca Imola

“Serve un piano per ricostruire e ripartire”: la lettera del sindaco di Imola al commissario Figliuolo

Il sindaco Panieri ha scritto una lettera insieme ai sindaci del Nuovo circondario imolese

“Servono misure integrative a quelle già messe in campo, risorse ulteriori da distribuire con modalità chiare e semplici e in tempi congrui alla tipologia di intervento”. Si apre così la lettera del sindaco di Imola Marco Panieri inviata al commissario straordinario per la ricostruzione Francesco Figliuolo e al sub-commissario della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Il fine, ovviamente, è quella di sollecitare gli aiuti e l’impegno per la ricostruzione del territorio imolese, a tre mesi dall’alluvione. “Il termine fissato a fine ottobre per la rendicontazione del contributo di immediato sostegno – continua il testo – risulta non adeguato in ragione dell’impossibilità per molte famiglie di completare i lavori di ripristino e di pagarli entro la scadenza fissata. Il clima di incertezza che accompagna la fase post emergenziale acuisce l’esasperazione di famiglie e aziende che non hanno prospettive certe sulla ripartenza. Il danno economico si somma al danno morale e trasforma la resilienza e lo spirito di comunità che ha caratterizzato le prime settimane dopo l’alluvione, in rabbia e pressione sociale”. Tra le richieste c’è anche l’esenzione totale dal pagamento delle utenze per i mesi di non usufrutto delle proprie abitazioni e imprese. 

“Occorre individuare al più presto le modalità e i parametri necessari per la compilazione delle perizie asseverate – continuano i sindaci –, concordando uno schema peritale che agevoli una snella redazione delle valutazioni economiche dei danni, con parametri di veloce comprensione e inserimento, e al contempo di altrettanto semplice verifica da parte delle amministrazioni pubbliche. Inoltre, preme evidenziare la necessità di individuare una procedura per la gestione delle frane nel territorio collinare e montano. Nel NCI (Nuovo circondario imolese, ndr) sono state censite oltre 250 frane (di cui 180 solo nei Comuni della Vallata). L’entità delle frane più significative, che spesso insistono su terreni privati e che coinvolgono più soggetti, necessita di un coordinamento e di una gestione unitaria che non può essere delegata solo al privato. Occorre definire una procedura chiara di gestione di questi casi”.

Anche per il patrimonio pubblico non mancano le criticità: “I nostri Comuni hanno anticipato le spese di somma urgenza e hanno subito essi stessi danni al patrimonio che sono stati censiti, come da indicazioni ricevute dall’Agenzia regionale di Protezione civile, ma per i quali non si è ancora ricevuto alcun riscontro. Abbiamo strade, infrastrutture, fiumi che necessitano di interventi di ripristino e riparazione per i quali non abbiamo ulteriori fondi da destinare e non conosciamo le eventuali modalità di sostegno alla ricostruzione da parte della struttura commissariale”. Inoltre, sempre sul fronte della pubblica amministrazione e dei suoi fabbisogni, nella lettera viene ribadito come il personale del circondario imolese e degli enti comunali non sia sufficiente a sopperire alla mole di attività integrative determinate dalle procedure di rimborso, ricognizione danni e ricostruzione.

La lettera si conclude con un appella per la messa in sicurezza del territorio: “La messa in sicurezza dei fiumi e degli argini è una priorità da perseguire. Crediamo occorrano interventi urgenti di pulizia dei fiumi e degli alvei, di rafforzamento di alcuni tratti arginali lesionati dopo gli eventi di maggio 2023 in vista dell’arrivo della stagione autunnale e invernale. Occorre, allo stesso tempo, definire insieme un percorso che possa consentire di intensificare l’impegno sugli interventi legati alla prevenzione, rafforzando gli interventi di manutenzione ordinaria sui fiumi (anche attraverso il coinvolgimento dei privati/aziende agricole) e prevedendo un piano straordinario per la realizzazione di vasche di laminazione sul territorio. Come sindaci e come amministrazioni abbiamo bisogno di risposte e siamo disponibili a continuare ad impegnarci per garantire a tutti la possibilità di ripartire con dignità e serenità. Ma è evidente che il piano su cui lavorare per ottenere tutto questo è più grande di noi. Siamo disponibili al confronto e ci mettiamo a totale disposizione affinché arrivino al più presto risposte, azioni e soluzioni”.

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