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Cronaca

Alluvione, allarme dei sindaci dell'Appennino: "Senza strade e senza fondi"

L'autunno è alle porte e si contano ancora degli evacuati, senza considerare i disagi alla viabilità sulle strade interrotte dalle frane

Allarme dei sindaci delle aree colpite da allagamenti e frane sull'Appennino bolognese. Sono numerosi i lavori di ripristino e i Comuni hanno utilizzato gli avanzi di bilancio per l'emergenza. Oggi, il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha posto al Senato la questione di fiducia sul decreto alluvione. Rispetto alla stima dei danni "in cassa ci sono pochissime risorse", dichiara la vicepresidente della Regione, con delega alla Protezione civile, Irene Priolo. Il 1° agosto, intanto, nel bolognese arriva il commissario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, che effettuerà alcuni sopralluoghi nelle zone più critiche. 

La situazione in Appennino

 "A Monghidoro abbiamo ancora 19 persone evacuate", spiega la sindaca Barbara Panzacchi, nel corso della riunione congiunta delle commissioni metropolitana e comunale di Bologna sulla situazione attuale. "Abbiamo avuto 56 frane nel nostro territorio. Ci sono alcune strade, però, che non potranno essere ricostruite. Stiamo realizzando strade in punti dove prima non c'erano. Se non riusciremo a farlo entro l'inverno, queste 19 persone resteranno fuori dalle loro case per altri mesi", spiega Panzacchi, che chiede anche quando saranno rimborsate le somme sborsate per gli interventi urgenti. "Sono fondi sottratti agli investimenti. Senza contare che avremmo bisogno di un 'tesoretto' per far fronte" a eventuali eventi futuri, aggiunge la sindaca. 

Monghidoro attualmente è collegato alla città attraverso la Futa, che è stata riaperta anche se in molti tratti si circola su una sola carreggiata. "Noi l'inverno sulla Futa non ce la faremo a farlo", avverte Panzacchi.

"La viabilità è già difficile adesso, figuriamoci in inverno", osserva il sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni. 

A Loiano, per esempio, i problemi che riguardano la viabilità “sono in via di risoluzione, soprattutto sulla strade della Futa”, afferma il sindaco Fabrizio Morganti. Mentre entro ottobre, prevede il sindaco, saranno i risolti i problemi anche “per quanto riguarda la provinciale Fondovalle Savena”. Nonostante tutto, però, gli eventi culturali in programma in Appenino sono stati quasi tutti confermati. “Ne è saltato solo uno, proprio perché si trovava nella frazione più colpita dal maltempo e la viabilità in zona è stata interrotta. Ma recupereremo, e comunque tutti gli altri eventi si stanno sviluppando come da programma, tra laboratori e visite guidate", spiega Concetta Balzotti, consigliera delegata al Turismo per la Città metropolitana.

"Servono 9 miliardi" 

"Il provvedimento è insufficiente, stanzia complessivamente un paio di miliardi, mentre ne servirebbero circa nove". Ha detto il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Pd, intervenendo in Aula nel dibattito sulla conversione in legge del decreto. "Inoltre il decreto denuncia anche il ritardo con il quale alcune decisioni cruciali sono state assunte nei mesi che abbiamo alle spalle, come la nomina del commissario, il generale Figliuolo, verso cui nutriamo massima stima. Ma la scelta è stata assunta a prescindere, o forse persino a dispetto, del territorio e del Presidente della Regione, peraltro con il carattere della transitorietà prevedendo un incarico a tempo, per un solo anno, con limitati strumenti e limitate risorse di cui potrà disporre". Il senatore elenca poi le proposte del Pd respinte dalla maggioranza, tra cui "la sospensione dei pagamenti delle imposte sui redditi, l'integrazione dell'elenco dei comuni colpiti dai danni, la dilazione per sanzioni amministrative pecuniarie e oneri fiscali, il rinnovo del bonus 110, del Fondo per gli affitti, del sostegno ai lavoratori precari e stagionali del comparto agricolo, domestico e sportivo, delle misure a contrasto dello spopolamento delle aree interne. Tutte norme che oggi sarebbero state il segno tangibile della presenza dello Stato per tante famiglie e comunità".

Per Fina "servirebbe ben altro. Una legge che introduca nell'ordinamento un codice della ricostruzione, che assicuri omogeneità di trattamento e stabilità delle procedure. E poi un progetto chiaro del Governo su decarbonizzazione e politiche di prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici. Invece appare in tutta la sua gravità l'assenza di una strategia del Governo su questi temi e una timida rincorsa ai problemi con decisioni confuse e frettolose" (dire) 

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