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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Badanti in nero ed evasione fiscale: stanata finta cooperativa

Gli agenti hanno scoperchiato un sistema che coinvolgeva un centinaio di famiglie e una quarantina di operatrici

Sfruttamento del lavoro ed evasione fiscale contestati dalla Polizia locale di Modena a una finta cooperativa, ovvero un’associazione non riconosciuta gestita da una 55enne campana residente a Bologna, che offriva il servizio di assistenza alle persone tramite l’attività di badanti straniere. Lo riporta Modena Today. 

Gli agenti hanno quindi scoperchiato un sistema che coinvolgeva un centinaio di famiglie della città della Ghirlandina e della provincia, oltre a una quarantina di operatrici.

Badanti spesso non pagate

Il Nucleo Anti-evasione e tributi locali (Nat) ha scoperto che l’associazione non era presente nell’albo nazionale delle Agenzie per il lavoro, inoltre nel sito web aziendale della finta cooperativa venivano pubblicizzati servizi specialistici, medici e infermieristici, nonostante la mancanza di dipendenti specializzati, e veniva indicato un tariffario per le prestazioni inferiore al minimo previsto dal contratto nazionale di categoria.

La Polizia locale ha riscontrato che sui guadagni per 132mila euro fatturati nel secondo semestre del 2021 non era stata presentata la dichiarazione dei redditi e non era stata versata la relativa Iva. Nel primi sei mesi del 2022, invece, sono state emesse 74 fatture elettroniche il cui importo è al vaglio dell’Agenzia delle entrate di Modena; anche in questo caso, non sono stati effettuati i versamenti trimestrali dell’Iva.

Le badanti inviate alle famiglie, fa sapere la locale modenese, a cui veniva chiesto un anticipo trimestrale per il servizio, non erano in regola con il contratto e di conseguenza si è configurata anche un’evasione contributiva. Non tutte le operatrici, poi, hanno ricevuto il compenso pattuito e in alcuni casi le prestazioni alle famiglie non sono state completamente erogate; nei mesi scorsi, infatti, la finta cooperativa, interessata intanto dalle indagini, ha chiuso la sede di Modena e si è spostata in un’altra provincia.

La Guardia di Finanza di Bologna, al termine di una lunga indagine, ha scovato un'azienda bolognese che non aveva versato i contributi relativi a 50 dipendenti e l'Iva. 

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