Bombe alle Poste, ascoltato dirigente dell'auto esplosa: "Ricevetti lettere d'insulti"
Lanciate due molotov contro l'auto di un manager nel parcheggio della sede postale di via Zanardi. Interrogato l'uomo rivela di aver subito lettere minatorie, si avvalora la tesi dell'atto minatorio
Giovedì esplose due bombe molotov nel parcheggio della sede centrale delle Poste, di via Zanardi. Gli ordigni sono stati scagliati contro l'auto di un dirigente postale, che ieri è stato interrogato dagli inquirenti, al lavoro per fare luce sull'autore e le morivazioni del fatto.
L'uomo ha rivelato di aver ricevuto in passato diverse lettere di insulti, ma di non avervi dato troppo peso alla cosa. Ha anche spiegato di non aver problemi di natura familiare o sul lavoro. Infine ha detto di non aver poter discrezionale nella gestione delle risorse che movimenta.
Proseguono gli accertamenti della Squadra mobile, anche sulle telecamere di sicurezza, non attive però al momento del lancio delle molotov. Lancio che gli inquirenti escludono essere avvenuto dall'esterno del parcheggio. Sarebbe stato fatto con ogni probabilità dall'interno.
Alla luce delle dichiarazioni del manager, parebbe vacillare sempre di più la natura politica del gesto, come si sarebbe potuto presupporre inizialmente. Piuttosto, pare farsi sempre più solida la tesi che il gesto sia stato fatto per colpire deliberatamente e direttamente il proprietario dell'automobile presa di mira.
IL FATTO. Una violenta esplosione intorno alle ore 16 di giovedì scorso ha fatto balzare sulle sedie gli impiegati degli uffici postali di via Zanardi e non solo. Due bombe molotov sono scoppiate, producendo un rumore inquietante. Visto l'orario e il luogo trafficato, assai gravi sarebbero potuti essere i danni, ma fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta.
Sull'accaduto la Procura ha aperto un'inchiesta per fabbricazione e porto di ordigni da guerra contro ignoti. Nessuntestimone oculare pare esserci, anche se in molti hanno sentito l'esplosione.
