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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Donne, accordo con Acer per alloggi e case rifugio a indirizzo segreto

Le donne e i bambini che vi abitano "hanno esigenze particolari, trovandosi all’interno di un percorso di fuoriuscita dalla violenza"

La presidente della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna Susanna Zaccaria e il presidente di Acer Bologna Marco Bertuzzi hanno firmato un protocollo per la manutenzione delle case rifugio e degli alloggi di transizione. La Casa delle donne per non subire violenza è l’associazione che a Bologna ha progettato un centro antiviolenza, aperto nel 1990, in grado di accogliere e aiutare le donne vittime di violenza. Il protocollo istituisce delle procedure dedicate per garantire che negli alloggi gestiti dalla Casa delle donne siano garantiti interventi puntuali e in sicurezza.

Alloggi e case rifugio a indirizzo segreto con 27 posti letto complessivi e 8 alloggi di transizione (18 posti letto). Di questi, gli alloggi di transizione e le case rifugio si trovano in appartamenti di proprietà del Comune e della Città metropolitana, in cui Acer gestisce la
manutenzione straordinaria.
“Negli anni – racconta Deborah Casale, responsabile della manutenzione ed RSPP della Casa delle Donne - abbiamo costruito un rapporto con Acer, che ha sempre riconosciuto la specificità degli alloggi del centro antiviolenza. Il protocollo che abbiamo firmato oggi non è solo un riconoscimento formale di questa specificità, ma una garanzia di maggiore sicurezza per le donne che si rivolgono a noi”.

“Siamo molto felici di questo accordo – commenta la presidente della Casa delle donne, Susanna Zaccaria – che per noi è prima di tutto il consolidamento di un rapporto di collaborazione già avviato da tempo. Il protocollo Acer riconosce la specificità degli alloggi
che abbiamo in gestione e stabilisce delle procedure ufficiali per rispondere alle necessità di un centro antiviolenza, permettendoci di garantire maggiore sicurezza e stabilità alle centinaia di donne, bambine e bambini che ospitiamo ogni anno”. “E’ un’azione in cui crediamo molto – dice il presidente di Acer Bologna Marco Bertuzzi – Ne sono particolarmente orgoglioso perché siamo consapevoli della necessità di andare incontro alle esigenze di donne, spesso con figli minorenni, che in queste case hanno bisogno di
protezione, riservatezza ed efficienza della struttura e degli impianti. I tecnici incaricati della manutenzione di questi alloggi saranno selezionati in modo da garantire alle operatrici un rapporto fiduciario, riservato e continuativo”.

Il protocollo

Alcuni degli alloggi gestiti dalla Casa delle donne sono a indirizzo segreto, e le donne, i bambini e le bambine che vi abitano "hanno esigenze particolari, trovandosi all’interno di un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Per esempio, le donne non possono spostarsi in un altro appartamento durante i tempi necessari per una riparazione, gli appartamenti non sono abitati da un solo nucleo familiare, ed è importante avere un rapporto di fiducia con chi si occupa della manutenzione" si legge nella nota. 

Il protocollo istituisce delle procedure per garantire che negli alloggi gestiti dalla Casa delle donne siano garantiti interventi puntuali e in sicurezza.

Inoltre, il protocollo prevede l’individuazione di una o più squadre di manutenzione fisse, così da evitare che si moltiplichino i tecnici coinvolti nella manutenzione degli alloggi a indirizzo segreto. In questo modo, sarà possibile costruire un rapporto di fiducia tra le operatrici e i tecnici, e soprattutto garantire maggiore sicurezza alle donne alle bambine e ai bambini ospitati.

Soddisfatta la vice sindaca con delega alle Politiche abitative Emily Clancy: “Questo protocollo di collaborazione mette nero su bianco una buona pratica che viene incontro alle esigenze di cura e particolare attenzione necessarie nei percorsi di accoglienza delle vittime di violenza di genere. Un tassello che si va ad aggiungere alle iniziative che Acer e il Comune di Bologna hanno messo in campo per sostenere il lavoro dei Centri Antiviolenza, dagli accordi sulle case rifugio, alle modifiche regolamentari per facilitare l'accesso alle graduatorie ERP e alla casa per le donne che affrontano un percorso di uscita dalla violenza”.
Presente alla firma anche la responsabile del Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna Simona Lembi, che commenta: “Si tratta di un protocollo molto innovativo perché prevede azioni concrete e una gestione concordata degli interventi manutentivi ai fini della sicurezza di donne già vittime di violenza. Un altro importante tassello che si inquadra nel Piano per l’uguaglianza”.

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