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Cronaca

Centri Sociali: alla vigilia del corteo arrivano altri divieti di dimora

Gli avvocati avevano presentato istanza di revoca per gli arresti domiciliari per cinque attivisti ritenuti responsabili del blitz all'Università durante la visita del ministro Madia

Alla vigilia del corteo dei centri sociali contro le misure cautelari nei confronti dei loro attivisti, arrivano altri divieti di dimora. Nei giorni scorsi gli avvocati dei militanti avevano presentato istanza di revoca per gli arresti domiciliari inflitti il 14 maggio scorso a cinque attivisti per il blitz contro la presenza del ministro Marianna Madia in Università. Sono stati trasformati in divieti di dimora e gli interessati "devono lasciare la città entro due ore", riferisce Libertà di dimora alla conferenza stampa convocata questa mattina a porta Lame (simbolo scelto per via della celebre battaglia del 1944 contro gli occupanti nazi-fascisti).

Anche per questo sabato "daremo una risposta determinata- promette Marianna di Libertà di dimora - è emblematico che la risposta della Procura dopo quattro mesi di arresti domiciliari solo per aver voluto contestare il ministro Madia sia che devono andare via".

Per il corteo di sabato 26 settembre non sarebbe stata chiesta alcuna autorizzazione e, riferiscono ai cronisti "molti dei personaggi della cultura che hanno aderito al nostro appello ci saranno",

In mattinata si era tenuto in Tribunale l'interrogatorio di agranzia davanti al Gip dei cinque attivisti di centri sociali e collettivi (due ai domiciliari e tre con obbligo di dimora), tra i quali anche Gianmarco de Pieri, leader Tpo, costretto ai domiciliari, per gli scontri del 18 ottobre 2014. Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Il sesto indagato si è presentato in Questura questa mattina e domani comparità davanti a Gip. 

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