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Cronaca Navile / Via Erbosa

Micro aree sinti al Navile, avanti piano: slitta inizio lavori

Due piazzole da quattro posti l'una sono previste in via Selva Pescarola e via del Gomito. I tempi però sono destinati ad allungarsi

Via libera a Palazzo d'Accursio al progetto esecutivo per realizzare le due nuove microaree per i nomadi, superando così il campo rom di via Erbosa. Per i lavori, che dovrebbero durare circa quattro mesi, il Comune di Bologna ha stanziato 313mila euro, di cui 250mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.

Rispetto al cronoprogramma iniziale, però, i tempi si sono dilatati. Stando agli atti degli uffici tecnici di Palazzo D'Accursio, infatti, le procedure per la scelta della ditta a cui appaltare l'intervento avrebbero dovuto essere avviate a fine novembre e concluse a gennaio, per poi avviare i lavori a inizio febbraio (con termine previsto a giugno).

E invece, il progetto esecutivo è stato approvato ieri, dal direttore del settore Manutenzione del Comune, Fabio Andreon, mentre per l'individuazione delle modalità di aggiudicazione dei lavori bisognerà attendere un provvedimento separato. Le due microaree nomadi saranno realizzate in via del Gomito e in via Selva Pescarola. La terza zona individuata in un primo momento, quella di via Shakespeare, è stata poi esclusa perché "soggetta agli ampliamenti dell'impianto di depurazione comunale". Le due piazzole potranno accogliere "al massimo quattro famiglie distinte su un'unica area asfaltata.

Ogni area sarà provvista di attacchi per l'energia elettrica, acqua potabile e scarico delle acque reflue. Le piazzole saranno inoltre dotate di servizi igienici comuni distinti tra uomini e donne, impianto di illuminazione pubblica, recizione e cancello di ingresso, pavimentazione in asfalto e zone a verde, impianto di raccolta e depurazione delle acque.

Le due nuove microaree sono necessarie per poter chiudere il campo rom di via Erbosa, dove si è creata una "situazione di emergenza" perché "occupato abusivamente da famiglie di nomadi". Per questo, il Comune ha deciso di "risolvere la situazione che è fonte di degrado, insicurezza, precarietà e tensione sociale". (SAN/DIRE)

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