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Cronaca

Feti e resti umani nei bidoni: aperte inchieste in procura e all'università

Utilizzati a scopo di studio proverrebbero da una struttura, poi smantellata e ristrutturata

Verrebbero da un museo universitario di anatomia i feti e i resti umani, conservati in una quarantina di bidoni, trovati all’esterno di un magazzino nella zona industriale di Granarolo, mercoledì scorso. Il titolare dell'azienda lo ha confermato a Tgr Rai: "Tutto regolare, è roba di un museo, non c’è niente di illegale, sono lì da tanti anni, non sapevo cosa ci fosse dentro".

Feti in una quarantina di bidoni: la macabra scoperta a Granarolo

A fare la scoperta scioccante, un ragazzo che raccoglie ferro vecchio al quale sarebbe stato chiesto di smaltire anche quei fusti - anche se il titolare del capannone non conferma - e che, dopo averne aperto uno, ha chiamato la polizia. Ora indagano la squadra mobile e la polizia scientifica: in procura è stato aperto un fascicolo e un’indagine interna è partita anche all'Università di Bologna. I resti immersi probabilmente in formaldeide e utilizzati a scopo di studio potrebbero provenire da una struttura, poi smantellata e ristrutturata, ma una decina di anni fa. 

La zona è stata transennata e i fusti posti sotto sequestro. Al momento, il reato ipotizzato sarebbe di illecito smaltimento di rifiuti, ma sarà necessario ricostruire i passaggi di mano e la trafila che hanno poi portato quei fusti a Granarolo. 

(Foto archivio)

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