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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Presidio Fiom davanti al Comune: “Crisi disperante, a rischio 50-55enni”

In pochi anni 150 aziende chiuse e in molti rimarranno senza ammortizzatori sociali. Una delegazione dei rappresentanti delle imprese in difficoltà della Provincia in Presidio in Piazza Nettuno ha incontrato l'Assessore Lepore: "La Giunta lavora al fondo per il lavoro"

Sabiem, Ceam Dismeco, Bredamenarinibus, tutte imprese locali in difficoltà: "Crisi disperante e senza precedenti per i lavoratori metalmeccanici", ovvero un terzo di quelli interessanti da ammortizzatori sociali in tutta provincia: ieri la Fiom-Cgil ha chiesto un incontro con il Comune di Bologna, preceduto da un presidio in Piazza Nettuno: "Parliamo di 17 mila persone. In cinque-sei anni sono 150 le aziende fallite, al netto di concordati preventivi, cessazioni di rami di impresa, liquidazioni. Solo nel 2012, 350 lavoratori sono usciti dagli ammortizzatori, ce ne aspettiamo altri 300 nei primi sei mesi del 2013" ha dichiarato il segretario generale del sindacato Giordano Fiorani.

GENERAZIONE DI NON PIU' GIOVANI. A rischiare maggiormente, secondo Fiom, sono i 50-55enni, con una professionalità mediamente bassa "Condannati a restare disoccupati fino alla pensione" ha aggiunto Fiorani "A gennaio proporremo alle istituzioni un tavolo per cercare qualche soluzione che possa dar speranza, ad esempio l'accompagnamento alla pensione con contratti di solidarietà". E non manca la stoccata alle associazioni imprenditoriali Confindustria e Federmeccanica che "piuttosto che impegnarsi a fare accordi separati che dividono, affrontino la questione dei diritti".

L'ASSESSORE MATTO LEPORE. A riceverli il titolare delle Relazioni Esterne a Palazzo d'Accursio, Matteo Lepore, che ha ribadito la necessità che le parti sociali si muovano unitariamente. "Noi tutte le risorse che potremo mettere per le opere da realizzare in città le metteremo, purtroppo però c'è il tetto del patto di stabilità". Disponibilità della Giunta ad affrontare il problema e ha ricordato il "fondo per il lavoro" a cui la Giunta sta lavorando per chiamare a raccolta il mondo economico e capire cosa si può fare per quei lavoratori non più giovani.

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