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Cronaca

Un fumetto per raccontare il maxi-processo Aemilia e parlare di mafia a scuola

"Autoprodotto e autofinanziato viene regalato agli istituti scolastici. Siamo fermamente convinti che l'antimafia si faccia senza contributi pubblici o finanziatori occulti, altrimenti non è antimafia".

La speranza di ampliare, attraverso gli insegnati, l'humus di conoscenza e cultura antimafia nel territorio attraverso un fumetto. Il progetto segue la messa on line del sito "Mafie Sotto Casa", il portale  che mappa le mafie in regione, mettendo quindi a disposizione della comunità due strumenti di comunicazione capaci di legare tutte le fasce di età. 

"La scuola è un baluardo molto fragile contro la pubblicità e la demagogia, come affermava Pennac La nostra è una lotta impari - si legge nella prefazione del fumettoDa alcune generazioni, l'offensiva della pubblicità educa i nostri studenti a diventare dei consumatori più che delle menti libere e dei cittadini. Non di meno noi accettiamo la sfida perché, come Calamandrei, crediamo che la scuola, specialmente quella pubblica, sia la base della democrazia e della Costituzione. Siamo convinti che la cultura sia il miglior antidoto alle barbarie che ci circondano ed in particolar modo nei confronti della criminalità organizzata".  

"Ma non è facile riuscire ad essere invitati nelle scuole e quando questo avviene, spesso dopo aver convinto non con poca fatica Dirigenti scolastici ed insegnanti che parlare di mafie è parlare di attualità, nell'impatto con i ragazzi viene a galla un problema di linguaggio, di approccio che rende le discussioni tronche e la condivisione figlia unicamente di esperienze vissute in prima persona dalle famiglie di qualche alunno, sfuggite al nord per evitare la pressione mafiosa. Questo, tuttavia, ancora una volta circoscrive l'ambito della criminalità, ridimensionando a problema individuale un dramma collettivo e alimentando quella teoria assolutoria propria di tutto IL settentrione che la mafia si c'è, ma è un problema degli altri. Questo fumetto supera il problema di linguaggio, unisce alle parole le immagini, restituisce con pochi segni la realtà di una regione con 11 cosche mafiose in attività e parla per voce di quegli animali vittime anche loro del sistema mafioso, perché quando si cementifica un pezzo di bosco, s'inquina una falda, si sotterrano rifiuti  per opere utili solo al riciclaggio di denaro dei clan i primi a farne le spese, tra il disinteresse generale, sono loro". 

E' a Gaetano Alessi de "La Banda" a spiegare meglio di che si tratta. 

Come è nato il progetto "Fumetto Antimafia" e da chi è sostenuto?

Il progetto nasce nel 2015 per riuscire a coinvolgere pianamente le scuole in percorsi di conoscenza del fenomeno mafioso, Ci eravamo accorti di avere, pian piano che passavano gli anni, difficoltà di comunicazione con le nuove generazioni ed abbiamo tentato di ovviare con uno strumento snello ma che fosse d'impatto. Poi la nascita vera e propria è un colpo di fortuna. L'autrice Georgia Vecchione, partecipando a Sassuolo alla presentazione di uno dei dossier che abbiamo prodotto negli ultimi anni, si offrì alla fine di trasformarlo in un fumetto, da lì è partito tutto.

Di che si tratta esattamente? 

Il Fumetto è composto da 17 pagine di tavole disegnate (bianco e nero) ed una di scritto dedicata al giornalista Pippo Fava.
Come tutti i nostri lavori da otto anni a questa parte e autoprodotto e autofinanziato e viene regalato agli istituti scolastici.
Siamo fermamente convinti che l'antimafia si faccia senza contributi pubblici o finanziatori occulti, altrimenti non è antimafia.

Nella sua nuova versione, il maxi-processo Aemilia: come viene tradotto in fumetto? Quante pagine e disegnate da chi?

Il processo Aemilia è l'ovvio protagonista dell'aggiornamento del 2016, perché il fumetto ha già avuto una prima edizione nel 2015, sette nuove pagine che a spunti raccontano la storia di Nicolino Grande Aracri e di tutti i colletti bianchi che l'hanno aiutato nel costruire il suo impero in terra emiliana.

Quali scuole potranno utilizzarlo come materiale didattico? Quale l'approccio e quali le fasce di età a cui è rivolto?

Potranno utilizzarlo tutte le scuole che ne faranno richiesta scrivendo alla mail mafiesottocasa@gmail.com (ad oggi abbiamo raggiunto settanta istituti in tutta la regione), noi ne abbiamo stampato 3000 copie cartacee e una volta finite il pdf potrà liberamente essere scaricato nella sezione documenti del nostro sito www.mafiesottocasa.com. Nell'esperienza dello scorso anno il lavoro ha avuto ottimi riscontri nella fascia di età che va dai 12 ai 16 anni ed è diventato una lettura propedeutica ai nostri dossier e poi all'utilizzo come strumento di ricerca del sito mafiesottocasa.com che raccoglie tutte le nostre ricerche. Quindi il tentativo di creare curiosità è riuscito, questo ci permette adesso di poter lavorare sulla consapevolezza, requisito fondamentale per un vero contratto alla mentalità mafiosa.

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