Un mese di furti al deposito Tigotà: bottino da 170mila euro | FOTO e VIDEO
Il titolare aveva notato un ammanco consistente nello stock di magazzino e nella contabilità aziendale
Il titolare aveva notato un ammanco consistente nello stock di magazzino e nella contabilità aziendale, così si è insospettito e ha visionato le immagini delle telecamere per poi presentare denuncia alla Polizia. I sospetti sono ricaduti su tre uomini, dipendente di una cooperativa in appalto al deposito di Tigotà, la rete di rivendita di cosmetici e prodotti per la casa, all'Interporto di Bentivoglio.
Dopo aver presentato denuncia alla Polizia, gli agenti della Squadra mobile, nella giornata di ieri, si sono appostati e i sospetti hanno trovato conferma: alle 18.30, prima dell'inizio del turno di lavoro, è arrivata un'auto Audi di colore nero con due uomini a bordo, mentre un terzo era già all'interno, sono riapparsi subito dopo con dei grandi sacchi che hanno sistemato nel bagagliaio.
A quel punto i poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato auto e uomini: si tratta di tre cittadini moldavi, padre e figlio di 30 e 50 anni, e il complice 40enne, arrestati in flagranza.
Maxi furto all'Interporto: "Chiederemo di procedere all'espulsione" | VIDEO
Il modus operandi
Gli inquirenti hanno ricostruito che i tre aprivano i bancali e arraffano la merce che inserivano nei sacchi, questi poi venivano chiusi in un armadietto e in seguito carica nell'auto.
La perquisizioni nelle loro abitazioni, a Bologna in zona Murri, ha permesso di trovare una ingente quantità di refurtiva, da cosmetici ai prodotti per la cura della persona e della casa, del valore di 170mila euro.
"Le attività si ripetevano quotidianamente nello stesso modo - da circa un mese - noi non siamo venuti a conoscenza tramite la denuncia del proprietario del magazzino e lo abbiamo potuto accertare già ieri dal primo appostamento, potendo quindi intervenire immediatamente nel momento in cui soggetti riponevano i sacchi nel portabagagli dell'auto", ha riferito ai cronisti il commissario della sezione crimine diffuso della Squadra mobile, Alessandra Grassi. Ora si indaga per risalire all'eventuale canale di smercio dei prodotti.
Rischiano l’espulsione
Sono stati condotti al carcere della Dozza in attesa dell'udienza di convalida prevista per la giornata di oggi. I tre moldavi rischiano l'espulsione dal territorio italiano: "Dopo un arresto si trasmettono gli atti all'ufficio immigrazione competente per le opportune valutazioni - ha spiegato Grassi - è chiaro che tutto si fonda anche sui precedenti specifici o meno rispetto al reato per quest'altra arrestato o fermato. Si procederà a chiedere comunque la possibilità di procedere all'espulsione al magistrato".