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Cronaca

Giorgio, il neonato massacrato a Palermo: disponibile Casa Famiglia a Bologna

Potrebbe arrivare a Bologna il piccolo Giorgio, tre mesi, con fratture al cranio provocate forse dai genitori. Il responsabile Giovanni Ramonda: "Primo bisogno per loro è di avere una nuova mamma ed un nuovo papà"

La Comunità Papa Giovanni XXIII di Bologna dà la propria disponibilità ad accogliere il piccolo Giorgio, di tre mesi ricoverato a Palermo, con fratture al cranio provocate forse dai genitori. ''La vita con decine e decine di bambini gravemente disabili, accolti nelle nostre famiglie e Case Famiglia – ha spiegato il responsabile generale Giovanni Ramonda – ci fa dire che il primo bisogno e diritto per loro è quello di avere una nuova mamma ed un nuovo papà che lo accolgano e che con una relazione affettiva stabile e continuativa 'curino' tutte le sue ferite: quelle dell'abbandono e, con l'aiuto dei medici, quelle dei maltrattamenti fisici''.

Per questo, ''mentre auspichiamo che il Tribunale per i Minorenni trovi una famiglia disponibile per la sua accoglienza, diamo la disponibilità fin da ora, come associazione, per accogliere il bimbo in una nostra Casa Famiglia, che assicura la presenza fin da subito di una figura paterna e materna''. ''Il gesto di disponibilità di un impresario milanese di farsi carico del futuro del bambino dal punto di vista economico – ha commentato – se da un lato è encomiabile, ci dice purtroppo che le pochissime famiglie che in Italia sono disponibili ad adottare bambini gravemente disabili, oggi sono totalmente abbandonate dalle Istituzioni Pubbliche''.

CIECO E SORDO MA... Destinato a rimanere sordo e cieco per le presunte sevizie subìte dai genitori, sarà aiutato anche da un anonimo benefattore milanese si occuperà di tutte le spese per le cure del piccolo e per il suo mantenimento, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Lo stesso si è in passato occupato di senzatetto e bisognosi, assicurando cure costose e coprendo spese.

Le condizioni di Giorgio restano stabili ma il danno cerebrale è notevole. Una volta uscito dall'ospedale, entreranno in azione i legali dell'imprenditore milanese che ha espresso la volontà di sostenere il piccolo.

Da quando il bambino è stato ricoverato, a Ferragosto, pochissimi si sono interessati al suo caso. Solo un paio di professionisti e la titolare di un'associazione umanitaria si sono informati sulla sua storia, sulle sue condizioni e sulle necessità immediate. Ma nessuna richiesta di affidamento, nonostante il piccolo di quattro mesi sia stato inserito nelle liste. Poi l'intervento di questo imprenditore che non vuole rendere nota la sua identità, ma fare solo del bene restando nell'ombra. "Mi ha detto che provvederà da oggi per tutta la vita di Giorgio al suo mantenimento - ha spiegato un commosso Giorgio Trizzino, direttore sanitario dell'ospedale dei bambini di Palermo - Pronto a trasferirlo a Milano. Offrendo quanto serve per la riabilitazione e per tutte le cure necessarie a una struttura pubblica o privata".

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