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Cronaca

Da Crevalcore in bici per tutta la Bolivia: l'impresa di Graziano Ameli

La forza per superare la solitudine, il deserto e le alture, poi la calda accoglienza al ritorno nel bolognese: l'avventura del 63enne che per amore dello sport ha cambiato vita

Un'avventura in solitudine attraverso deserti, montagne, temperature e condizioni climatiche durissime: Graziano Ameli, partito da Crevalcore con la sua bicicletta a metà ottobre, è appena rientrato da un viaggio che "Per un cicloturista l'itineriario che ho percorso è il massimo: duemila chilometri di prove al freddo, sulle alture, la sabbia dei deserti e gli sbalzi di temperatura...". In poche parole, il giro della Bolivia.

"GRAZIANO E' UN UOMO NORMALE CHE COMPIE AZIONI STRAORDINARIE". I suoi concittadini hanno seguito tappa dopo tappa il suo duro itinerario e anche il sindaco Claudio Broglia lo ha sostenuto a distanza con messaggi di incoraggiamento sui social: "C’è un Crevalcorese in sudamerica che macina chilometri e chilometri in bicicletta. Graziano Ameli è una persona normale, che ha scelto di compiere azioni straordinarie per il solo piacere di mettersi alla prova, di stare bene. Caro Graziano, siamo tutti con te perché il tuo pedalare sia leggero e ti appaghi. Grazie per le foto i video e per tutto ciò che ci comunichi" aveva scritto il primo cittadino, anticipando la calda accoglienza che avrebbe avuto al suo rientro, avvenuto lunedì scorso. 

"Quello che mi ha lasciato questa impresa ce l'ho ancora negli occhi - il racconto di Ameli al suo rientro nel bolognese - la solitudine non è cosa facile, ci vuole forza. E proprio nel momento più faticoso, nel punto più problematico del mio viaggio ho incontrato degli altri ciclisti (un italiano, un messicano, un neozelandese e un greco) con cui ho condiviso un tratto. Ci siamo incrociati in prossimità del Salar de Uyuni. che si trova a circa 3.650 metri sul livello del mare ed è il lago salato piu esteso e piu grande del mondo: abbiamo pedalato insieme per circa 300km molto impegnativi".

IL RACCONTO DI VIAGGIO. "Si arriva a quasi 5.000mt slm, passando il deserto Silioli e la ruta del las joyas, la strada dei gioielli della Bolivia. Una serie di lagune tra le piu spettacolari della Terra. Arrivato dopo quasi due settimane al culmine delle lagune e cioè al Sol de Manana dove tra gaiser e pozze sulfuree siamo scesi per un paio di giorni verso l’ultima delle lagune, la Laguna Bianca, e subito dopo la spettacolare Laguna Verde".

"Da qui abbiamo fatto il passo di frontiera Boliviana con il Cile e sbrigato le solite difficoltà di frontiera Cilene siamo arrivati tutti e quattro. Lunghissima discesa da 4.650mt del passo dove per ben 48 km ci ha portato a San Pedro di Atacama a 2500mt. Qui ci siamo riposati alcuni giorni per recuperare le energie spese a spingere la bicicletta con un carico complessivo di oltre 50kg e aver pedalato ininterrottamente dove possibile con velocità massima di 6/8kmh per la presenza di calaminas, una seria di onde distanti l’una dall’altra di 20/30cm e alte 10/15 tra sabbia di arenaria, pietre aguzze, salite e discese. Liìci siamo divisi e ognuno per la sua strada. Tutti diretti in Patagonia ad Ushuaia dove io ero arrivato dopo aver fatto tutta la Carretera Australe e le Terra del Fuoco nel 2015. Ho passato di nuove le Ande ritornando in Argentina e ho fatto altre escursioni vero la quebrada ( canyon ) dei 14 colori di Humahuaca e un’escursione al villaggio sperduto di Iruye, dopo 50 giorni ho terminato il mio viaggio in bicicletta" spiega Ameli, che racconterà poi l'esperienza sul suo blog. 

Il viaggio-avventura in Bolivia

LE IMMAGINI. Le foto di graziano Ameli descrivono il Salar a Colchani, poi la preparazione per una notte. 4.600mt sul livello del mare, appena prima di una laguna, vento e freddo: sono circa le 17,30. E poi ancora la laguna bianca (anche se l’acqua tende al verde perché è comunicante con la laguna verde) e il vulcano Licancabur, il più alto del Cile con i suoi oltre 5900mt.

Si vede poi la preparazione dei mattoni di sale a Colchani e l'Hotel de Sal, che è tutto fatto con il sale, dai muri al pavimento. Immortalata Isla Incahuasi, con i suoi unici e caratteristici cactus che si trovano in mezzo al Salar! Tropico del Capricorno in Argentina; Iruya, un villaggio alla fine di una lunga e impervia “strada” dopo 60km molto impegnativi; murales a Humahuaca Argentina e Ameli in mezzo al Salar durante una tappa molto lunga (oltre 100km a zero gradi con fortissimo vento contrario tanto).

"Ho visto tramontare il sole facendo diventare il Salar tutto rosso fuoco!" racconta Graziano, che è giunto poi fino al famoso Espinazo del Diablo, la spina dorsale del diavolo a Tres Cruces.

Ma come è stato il rientro a Crevalcore? "E' stato incredibile - dice l'avventuriero di origini lombarde crevalcorese da 40 anni - un'accoglienza che non mi sarei aspettato e che mi ha fatto molto piacere".

Ha degli sponsor? Qual è la sua professione e quando ha cominciato a viaggiare in bicicletta? "Nessuno sponsor, per non avere vincoli. Facevo l'impiegato, ma poi per amore dello sport ho deciso di cambiare vita e di lavorare all'interno di una piscina. Ho cominciato con le nostre colline per arrivare al Cammino di Santiago...Da qualche mese, a 63 anni sono in pensione". 

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