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Cronaca Imola

Comuni "arancione scuro", il sindaco di Imola: "Scelta difficile, ma picco contagi fra i giovani"

Una misura concordata con i sindaci, Ausl e la Regione: "Didattica a distanza al 100%"

"Quella adottata è una misura complessa, che è stata calibrata sulla situazione attuale, con tutti gli interlocutori, ovvero la Regione, i sindaci dei territori coinvolti e le Ausl di Imola e della Romagna, che tiene conto del momento, caratterizzato da un picco molto forte di contagi fra i giovani, causa anche le varianti al virus".

Lo dichiara il sindaco di Imola e Presidente del Nuovo Circondario Imolese, dopo la decisione di far diventare "Zona arancione scuro", da giovedì 25 febbraio e fino all’11 marzo, 14 Comuni dell’Emilia-Romagna, tutti attorno a Imola, dove da giorni, secondo le autorità sanitarie, si registra una situazione di progressiva criticità a causa dell’incremento dei contagi da Covid-19.

"Una decisione presa con la consapevolezza della complessità della situazione, che nasce sulla base dei dati forniti dalle Ausl di Imola e della Romagna, che ha visto un confronto e una elaborazione delle soluzioni avvenuta a più mani, in un quadro di compattezza dei sindaci e di grande collaborazione con la Regione Emilia Romagna e con le Ausl suddette: a tutti loro va un grazie per il difficile e complesso lavoro fatto - continua Panieri - la scelta, in particolare, della didattica a distanza al 100% a partire dalla scuola primaria in avanti è stata una scelta difficile, che abbiamo fatto a malincuore, ma indispensabile sulla base dei dati forniti dalle Ausl". 

I comuni coinvolti

La misura che riguarda tutti i Comuni che fanno capo all’Ausl di Imola – e quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio -, e quelli confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna, che ricadono nel territorio dell’Ausl Romagna.

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Le limitazioni dentro la zona arancione scuro

I provvedimenti introdotti sono ulteriormente restrittivi rispetto alle misure nazionali in essere per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna da domenica 21 febbraio.

Ricalcano a grandi linee quelli di una e vera e propria zona rossa circa le attività e gli spostamenti, senza tuttavia sospendere quelle attività economiche che restano consentite nelle zone arancioni del Paese.

In particolare, saranno vietati gli spostamenti, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute; consentito, invece, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Si stabilisce inoltre lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%.

Sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resterà consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Sospese anche le attività culturali e ricreative.

Nulla cambia, invece, per le attività economiche, per le quali rimangono in vigore le disposizioni nazionali in vigore per la Zona arancione, compresi le attività di servizio alla persona.

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