Cadavere a Parco Cavaioni: ecco chi era l'uomo trovato morto in una tenda

"E' stato poi sempre contattato tramite mail dato che volutamente non ha mai posseduto un cellulare ed è stato intercettato dal Servizio Mobile Sostegno nei vari luoghi da lui frequentati per un monitoraggio via via più intenso. L’ultimo aggancio con Leonardo risale ad ottobre scorso in cui è stato sostenuto economicamente per rifare la carta d’identità e in questa occasione, data la sua insistenza a ricominciare un percorso ad Abba, è venuta fuori la sua dipendenza e il suo aver ricominciato con le sostanze" riferisce l'assessore "gli è stato sempre proposto un posto ordinario in una struttura d’accoglienza, ma questa risorsa è sempre stata da lui rifiutata.

L’ultima mail che i servizi sociali hanno inviato a Leonardo è di gennaio 2017 alla quale, stranamente, non è mai stata data risposta. Da lì il Servizio mobile l'ha cercato più volte poichè lui aveva dichiarato di dormire in città ma non l'ha mai più trovato. 
"Leonardo era una persona all'apparenza colta e con uno spirito da hippy, come si dichiarava essere, che lo faceva risultare molto simpatico. Storie come quella di Leonardo sono tante, anche nella civile Bologna. E chiedono a tutti noi, sia a chi ha responsabilità sui servizi sociali e sul welfare, sia a tutti i cittadini, di non perdere mai la consapevolezza ogni volta che li vediamo o entriamo in relazione con loro, che non siamo di fronte ad un indistinto clochard, ma a Leonardo, Corrado, Gennaro, Stefano.., a persone con una storia, un vissuto, sofferenze e gioie, paure e aspettative. Storie da accogliere, paure da ascoltare, aspettative da sostenere, con l'impegno e la determinazione che continuerà, anche dopo le sconfitte, anche attraverso il dolore che ci da la morte di Leonardo", conclude.