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Cronaca

Al Sant'Orsola le bolle covid nei reparti rallentano lo smaltimento delle liste d'attesa

Secondo la direttrice il sistema va rivisto in modo da spostare le degenze dei positivi in altre strutture, liberando posti in ospedale

Il meccanismo delle 'bolle' Covid nei reparti rallenta il recupero delle liste d'attesa. A rilanciare la questione è Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, come riporta l'agenzia Dire.

Secondo la manager, infatti, il sistema va rivisto in modo da spostare le degenze dei positivi in altre strutture, ad esempio del privato accreditato, liberando così risorse in ospedale. Con una precisazione: "Non è più tempo dei Covid hospital". Gibertoni, che ha chiesto anche alla Conferenza socio-sanitaria metropolitana di "aprire una riflessione" su questo, spiega il suo punto di vista questa mattina a margine di un'iniziativa in SalaBorsa.

Ad oggi il Covid a Bologna ha "un andamento in lieve crescita- spiega la numero uno del Sant'Orsola- ma comunque molto contenuto. Non registriamo un andamento in crescita come eravamo abituati anche a luglio, quindi c'è un appiattimento della curva". A livello ospedaliero, continua Gibertoni, "siamo intorno ai 70 ricoveri e li stiamo gestendo all'interno dei reparti con il famoso meccanismo delle bolle".

Questo però "irrigidisce il sistema- avverte la direttrice del Policlinico- in una fase in cui stiamo accelerando per cercare di recuperare tutte le liste d'attesa, questo sta avendo un effetto di rallentamento che speravamo di non avere. Stiamo davvero spingendo molto per cercare di smaltire tutti gli interventi che sul Sant'Orsola sono tutti impegnativi, a prognosi molto delicata". 

Nel momento in cui i reparti di degenza hanno un caso positivo, spiega Gibertoni, se c'è una stanza con due letti il paziente positivo sta da solo e quindi si perde un posto. "Oggi al Sant'Orsola il fattore che limita lo smaltimento delle liste d'attesa non è tanto il numero di sale operatorie e di sedute- afferma dunque la dg- ma la disponibilità del posto letto per il paziente che deve essere operato. Quindi avere queste bolle nei reparti sta rallentando la possibilità di sfruttare al massimo i posti letto all'interno del Sant'Orsola".

Il Policlinico tra l'altro "ha anche il Pronto soccorso - ricorda Gibertoni - quindi se arriva un paziente che deve essere ricoverato, deve giustamente trovare una risposta nell'immediato, il più possibile contenuta in termini di tempo, dentro il Sant'Orsola". Cosa serve allora in questo momento?.

"Sicuramente favorire l'uscita dall'ospedale- risponde Gibertoni- e non soltanto dei pazienti Covid. Ne ho parlato anche in Conferenza territoriale e forse sarebbe opportuno approfondire il ragionamento da qui ai prossimi mesi", ad esempio su come riuscire a organizzarsi per i pazienti che restano positivi ma non possono ancora tornare a casa. Quello di un nuovo accordo col privato accreditato, che già a Bologna gestisce larga parte di riabilitazione e lungodegenza, "potrebbe essere sicuramente un passaggio", considera Gibertoni.

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